La bellezza, questa (s)conosciuta

Cos’è la bellezza: sia che la domanda sia fatta a bruciapelo, sia che esca nel corso di una sorridente conversazione, suscita in genere perplessità nelle persona alla quale viene rivolta. E, dopo opportuna riflessione, la risposta tende ad essere vaga, aulica, poco aderente al quotidiano.

Le risposte più frequenti etichettano la bellezza come un qualcosa che suscita emozioni, in genere con riferimento alla natura, all’arte, quasi mai alle persone. Alcuni, ma sono pochi, restano con i piedi per terra e definiscono la bellezza come un valore aggiunto che dà sapore al quotidiano, o meglio, che ci solleva, anche per poco, dalle asperità della vita. E sia.

Ma noi, meno aulici e più realisti, parleremo della bellezza fisica e della sua percezione da parte degli altri.

L’avvenenza di una creatura ritenuta bella in genere è negata da pochi. Al massimo qualcuno può commentare “ a me non dice assolutamente niente” o definirla “ una bellezza banale”, oppure “ carina ma non è il mio tipo”, ma difficilmente non ne riconoscerà l’armonia delle forme.
Ecco, forse siamo arrivati al nocciolo.
Bello è un fisico che trasmette a chi guarda la sensazione dell’armonia: un fisico che sa valorizzare e far notare i punti di forza del viso o della figura, senza volere per forza dissimulare o camuffare i presunti difetti, che in tal modo quasi scompaiono o meglio caratterizzano, sottolineando l’unicità della persona.

Spesso quest’armonia non è che il palesarsi di una felice interiorità, di ciò che di buono ci siamo educati a diventare.
Già ne sapevano qualcosa i greci antichi per i quali il bello, kalòs, era unito ad agathòs: il bello non poteva che essere anche buono, questa era la perfezione fisica e morale nell’uomo.
Fateci caso: sia che una persona risponda a canoni di bellezza riconosciuti, sia che sia definita “ un tipo” che sa valorizzare anche i difetti, poche cose attirano di più di un viso reso affascinante dall’allenamento della mente all’osservazione distaccata della realtà, all’obiettività del giudizio, alla sincera volontà di comprensione dell’altrui punto di vista, dalla mancanza nell’espressità di invidia, gelosia, rivalità.

Ciò non vuol dire che ne deve seguire per forza un atteggiamento statico, anzi: tanti di noi, specie gli uomini, sono a prima vista attratti da persone dinamiche ed effervescenti, piuttosto che da persone timide o riservate.

Non posso esimermi dal constatare che, a differenza di quella che può essere la percezione comune, la bellezza non dà, per il solo fatto di possederla (come del resto non danno le migliori qualità), carte vincenti nello scorrere della vita: quanta sagacia (e qualche volta autodifesa) va usata negli ambienti di lavoro, in condominio, o anche con la parentela!

E spesso la bellezza non giova in amore o per l’equilibrio affettivo: essere belli può aiutare nella famosa, inesorabile, millenaria ricerca dell’anima gemella ma non garantisce la vittoria finale e neppure, ahimè,la durata della relazione.

Elisa Prato

Elisa Prato nasce l’ultima domenica di Carnevale di un freddissimo inverno piemontese, sotto il segno dell’Acquario, ma con una pratica luna in Capricorno.
Laureata in legge, lavora come funzionario e dirigente nella pubblica amministrazione.
Oggi alterna l’attività di consulente e formatore con quella di recensionista in arti sceniche; inoltre coltiva e pratica il reading (letture teatrali).
Evergreen nel DNA, crede fortemente nella funzione riformista delle donne, portata avanti insieme agli uomini, diretta alla maturazione personale e all’evoluzione sociale di entrambi i sessi.
informazione.

No part of this publication may be reproduced or transmitted, in any form or any means, without prior permission of the publisher and without indicating the source.
Proibita la riproduzione del testo e delle fotografie, di Enza Scuderi, senza citare l’autore e la fonte di provenienza.

Tags: , ,

2 Responses to “La bellezza, questa (s)conosciuta”

  1. Maristella Grillo scrive:

    Articolo, superlativo! Complimenti Elisa Prato.Non è certo cosa facile, definire il concetto di ”Bellezza”.Spesso si dice, che la bellezza sia negli occhi di chi guarda! Trovo questa frase bellissima e ricca di significato.Certamente la bellezza, è soggettiva e oggettiva.Si è detto e scritto tanto sulla bellezza, ma, secondo il mio modesto parere, non è ”l’oggetto” in sé, ad essere bello, quanto l’idea di bellezza che viene stimolata nella mente di chi guarda. È vero,quando si parla di Bellezza, quasi sempre è riferito all’arte, alla natura e quasi mai alle persone e quando questo avviene, ci si sofferma sull’aspetto esteriore e difficilmente sull’armonia delle forme e aggiungerei sull’equilibrio.La mia passione è la moda…la moda cerca la bellezza, la bellezza è un tesoro e accessibile a tutti, attraverso un percorso di valorizzazione di sé, di consapevolezza, di autostima, ma deve essere resa affascinante come dici te, dalla mente!

Lascia un commento