La posta del cuore dei nostri amici animali di Imma Paone. Il Fibrosarcoma.

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Cara dottoressa Imma, ho letto tutto d’un fiato il tuo racconto e mi è sembrato di ripercorrere lo stesso incubo. Il mio adoratissimo gatto Lilly mi ha lasciata alle 0.30 di giovedì 10 settembre.

Aveva una recidiva di fibrosarcoma, ulcerato… Dopo il primo pesante intervento (maggio 2014) avevo deciso che non lo avrei più operato e avrei lasciato che vivesse tranquillo fino a che il buon Dio avesse voluto…. E, invece, mi sono lasciata convincere dal veterinario che non potevo lasciarlo con quella ferita ulcerata e che solo un nuovo intervento avrebbe potuto regalargli un pò di tempo da vivere serenamente. Mercoledì 9 è stato rioperato, la sera stessa l’ho riportato a casa con tanta angoscia nel cuore aspettando che smaltisse completamente l’anestesia… E, invece….in pochi minuti il suo respiro si è fatto sempre più debole, fino a spirare sotto i nostri occhi. Dopo 13 anni in cui abbiamo dedicato ogni istante ad amarlo, siamo rimasti soli… Io e mio marito non riusciamo a darci pace….

Mi sento in colpa! Volevamo regalargli altro tempo, senza dolore…e, invece….

Cara Maria, capisco benissimo il suo stato d’animo così come capisco ed approvo la scelta terapeutica suggeritale dal collega.
Per forma mentis, probabilmente non condivisa da molti, io provo sempre fino alla fine senza lasciare nulla di intentato, con la speranza sia di offrire altro tempo ai nostri amati amici e sia per non lasciarci poi corrodere dal senso di colpa che inevitabilmente ci sarebbe se non ci provassimo. Ho sentito troppe volte frasi come “ magari l’avessi fatto!” oppure “ chissà come sarebbe andata se avessi scelto questo anziché quest’altro?”. Domande così esistenziali non ci lasciano tanto tempo per decidere e, molto spesso, è proprio il tempo il nostro vero nemico. Molte decisioni si prendono nel giro di poche ore, senza poter riflettere con calma.

Purtroppo, come nel suo caso, la scelta finale non ha portato nessun vantaggio, ma, in altre circostanze, è stato realmente possibile ottenere dei buoni risultati.

Approfitto di questa triste esperienza per fare un pò di chiarezza su questo tipo di tumore.
Come premessa sottolineo l’enorme passo avanti che si è potuto fare nell’ultimo mezzo secolo in campo veterinario per quanto riguarda la diagnosi e la terapia, medica e chirurgica, dei tumori.
Il paziente oncologico è oggi seguito da figure specialistiche e, per chi è più fortunato, in centri oncologici veri e propri.

Chemioterapie, radioterapie e chirurgie plastiche ormai sono ampiamente studiate ed utilizzate per migliorare la sopravvivenza dei nostri animali.

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Il costo è purtroppo non sempre accessibile a tutti, ma del resto succede la stessa cosa in campo umano dove, fortunatamente, esiste l’asl che ci viene in aiuto.
Il Fibrosarcoma è uno dei tumori maligni a carico della cute e del sottocute più rappresentato nel gatto rispetto al cane. E’ un tumore di origine mesenchimale, aggressivo, localmente molto infiltrante, in genere localizzato nella regione iterscapolare, anche se può essere riscontrato in altre zone come sul fianco o arti.

Proprio perché spesso localizzato tra le scapole si è sempre pensato che potesse essere legato ad adiuvanti contenuti nel vaccino della Leucemia Felina, ma in realtà si è successivamente notato che diversi agenti estranei come microchip e farmaci long-action possono, in gatti predisposti, indurre una reazione infiammatoria nel sito di inoculo che può successivamente evolvere in una trasformazione neoplastica.
Il fibrosarcoma felino nel sito di iniezione può colpire in qualsiasi momento della vita, ma è più comune nei gatti di media età (circa 8 anni) e si presenta come una piccola massa, relativamente mobile, non dolente, che si accresce però rapidamente infiltrandosi nei piani sottostanti.

Quando ancora piccolo, visto che il gatto non mostra alcun segno di disagio o sofferenza, viene spesso sottovalutato dai proprietari, che, invece, si rendono conto della necessità di intervenire, quando assume le dimensioni pari a quelle di una arancia o addirittura ha cominciato ad ulcerarsi.
Come per tutti i tumori invece la tempestività della diagnosi, una completa stadiazione, una chirurgia radicale ed una chemio e/o radioterapia adiuvante sono utili per una prognosi migliore.
stadiazione servono diverse indagini, ma indispensabile risulta essere la TAC, che fortunatamente per i nostri animali oggi è possibile eseguire in diverse strutture veterinarie.

Questa tecnica diagnostica ci permette di definire l’estensione e la profondità del tumore, fornendo utilissime informazioni al medico chirurgo per eseguire una chirurgia ad ampi margini per ridurre al minimo il rischio di recidiva.
Spesso le chirurgie sono molto demolitive perché bisogna asportare tutto il tessuto infiammatorio e neoplastico per lasciare i margini puliti, tanto che necessitano poi di chirurgie plastiche per colmare la perdita di tessuto e ricostruire la ferita chirurgica.

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Il tessuto rimosso va ovviamente inviato al laboratorio per eseguire l’istologia della massa per essere sicuri della presenza dei margini puliti. Osservare questi margini non elimina completamente il rischio di una recidiva ma la rende sicuramente meno probabile. Ultimo passaggio è la decisione di eseguire chemio o radioterapia a seconda della necessità e soprattutto della possibilità.
E’ormai risaputo che effettuando una terapia multimodale i tempi di sopravvivenza si allungano notevolmente.

L’argomento neoplasia è uno dei più tristi, secondo il mio punto di vista, che si possa spiegare, ma purtroppo è una realtà che bisogna affrontare. La conoscenza, la tecnologia, l’amore incondizionato per gli animali ci mettono nelle condizioni di tentare di fare molto ed al meglio per loro, con non pochi risvolti emotivi.
Personalmente ho dovuto affrontare ben tre volte questa battaglia per un Sarcoma del mio cagnolone Brooklyn, un GILT per la mia dolce Valentina ed una Leucemia fulminante per la bellissima gatta Dafne e non conosco parole adeguate per descrivere la mia sofferenza ed il senso di vuoto che ognuno di loro mi ha lasciato, ma posso dire che ho lottato per loro fino alla fine senza mai perdere la speranza.

Cara Maria ti ringrazio per avermi dato lo spunto per scrivere questo articolo e spero di essere stata chiara nella mia esposizione ma, per qualsiasi altro dubbio, ti (e vi) invito a scrivermi al mio indirizzo email : immavet1973@libero.it.
Colgo l’occasione per augurare a tutti un Buon San Valentino e, a dir il vero, chi più dei nostri animali può insegnarci l’amore puro?

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Bettyboop, la mia bellissima gattona di 14 anni

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