Poesia di maggio: “Fu con orrore”

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In questa illustrazione di Francesco Gonin, Don Abbondio incontra
i bravi

 

Don Abbondio! Chi era costui? Di sicuro un sacerdote che celebrava matrimoni (sia pure incontrando qualche difficoltà o resistenza, di tanto in tanto). Oggi invece si preferisce la libera convivenza (che, per carità!, è pur sempre meglio della mera connivenza). Tuttavia sono molti, persino fra i giovani, quelli che sognano ancora una storia all’antica: ovvero un destino coniugale. Il problema, serio assai, è che rischiano, ahimè, cocenti delusioni


 

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Promessi sposini d’inizio Novecento

 

FU CON ORRORE

Fu con orrore
che l’ipotrentenne,
timoroso di storie
destinate a fallire,
sentì la sua sposa,
la sposa novella!,
dirgli di getto
proprio così:
«Giuro d’amarti
e poi rispettarti
finché o vita o divorzio
non ci separi».

Pietro Pancamo
CHI SONO

 
 
 
 

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3 Responses to “Poesia di maggio: “Fu con orrore””

  1. Bellissima la frase finale: da rifletterci su! Bravo il nostro giornalista, scrittore, poeta Pietro Pancamo!

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