Luderitz, Namibia, una colorata cittadina coloniale

da sinistra in senso orario: tempesta di sabbia, bruma, baia, Dias Cross

Luderitz è una delle poche città della Namibia affacciate sul mare nella inospitale costa atlantica.
Basta nominare la “Costa degli scheletri”, che si trova nel nord del paese, che si ha idea dell’ambiente costiero.
Quando ci siamo arrivati, nei nostri viaggi, abbiamo sempre incontrato la bruma o all’arrivo, o alla partenza ed una volta anche una tempesta di sabbia.
Eppure, la piccola città, forse perché meno turisticizzata di Swakopmund, è capace di affascinare soprattutto con i suoi colorati edifici.
Anche se fu fondata nel 1883, la città ha storia più antica, nel senso che la baia su cui sorge fu esplorata già nel 1488 dal navigatore portoghese Bartolomeu Dias che la chiamò «Angra Pequena» (piccola baia).

da sinistra in senso orario Luderitz, fenicotteri, Kolmanskop, no comment

Qui, il 25 luglio 1488, egli eresse una croce dedicata a San Giacomo (Sao Tiago) sulla punta che oggi porta il suo nome. La croce resistette alle mareggiate e alle intemperie sino ai primi dell’800: nel 1825 marinai di una nave inglese trovarono la croce caduta e frammentata; nel 1855 un mercante di guano raccolse alcuni frammenti e li donò al museo di Cape Town (Sud Africa). Nel 1988 il comitato regionale del Consiglio nazionale dei monumenti ordinò ad uno scalpellino locale di modellare una nuova croce basandosi sull’unico schizzo esistente dell’originale.
Il monumento fu inaugurato il 25 luglio 1988, cinquecento anni dopo l’arrivo di Diaz.

Alla fine del ‘700 la baia fu annessa alle colonie olandesi e la Compagnia delle Indie iniziò a commerciare guano per il quale gruppi di raccoglitori iniziarono a combattersi finché, intorno al 1860, l’Inghilterra annesse le isolette, ricche di guano, al largo dell’insediamento.
Angra Pequena iniziò a prosperare e fu costruito un pontile per l’attracco di piccole navi. Le attività, oltre alla raccolta del guano erano la caccia alle balene, alle foche e la pesca.
Nel 1883 il villaggio e il territorio circostante furono acquistati, per conto di Adolf Luderitz, un commerciante di tabacco tedesco di Brema, da Heinrich Vogelsang dopo lunghe contrattazioni con il capo Nama locale Joseph Frederick.
Luderitz cercò di persuadere il cancelliere tedesco Otto von Bismarck ad annettere il territorio come protettorato tedesco, ma il cancelliere non fu inizialmente favorevole ad impelagarsi in una corsa alle colonie con le altre potenze europee, tanto che chiese all’Inghilterra di proteggere i cittadini tedeschi di Angra Pequena.
Tuttavia, l’Inghilterra non aveva interessi nell’area, per cui il cancelliere tedesco inviò due corvette ed una piccola guarnigione a difendere i tedeschi.
Questa fu, dunque, la prima colonia germanica in Africa.
Luderitz scomparve in mare nel 1886, mentre navigava attorno all’estuario del fiume Orange, 250 km a sud di Angra Pequena. Vogelsang ribattezzò l’insediamento Luderitzbucht, baia di Luderitz.
Fino allo scoppio della guerra con gli Herero e i Nama, nel 1904, l’insediamento era costituito da poche decine di case di legno ed era priva di acqua potabile, che veniva trasportata in barili dalla Città del Capo in Sud Africa (900km in linea d’aria più a sud!). La guerra contro la popolazione Nama diede impulso a Luderitz che divenne base per la campagna bellica con il suo porticciolo.
Fu addirittura costruito un dissalatore per potabilizzare l’acqua marina. Dal 1905 al 1907 fu istituito, sulla Shark island, un campo di concentramento ove tra i mille e i tremila Herero e Nama morirono di stenti e malattie.
Nel 1905 fu iniziata la costruzione di una ferrovia che, negli anni, fu estesa fino a Keetmanshoop, 340 km all’interno. Grazie a questa aumentò il flusso di naviglio merci e la città iniziò a crescere.
Nel 1908, nei pressi di Luderitz furono scoperti giacimenti diamantiferi ed essa ebbe un nuovo periodo di prosperità: nel 1912 superò i 1000 abitanti e fu sede di 60 compagnie diamantifere.
Furono costruite case di lusso in stile coloniale gotico tedesco o in Jugendstil (che da noi era chiamato stile Liberty) anche con materiale importato dall’Europa.
La zona attorno alla città divenne Diamantensperrgebiet (area diamantifera vietata) perché ricca in diamanti.
Nel frattempo, pochi km a Sud-est di Luderitz, sorse il villaggio minerario di Kolmanskop, una vera e propria cittadina fornita di tutti i comfort inclusi un impianto per produrre ghiaccio e una casa da gioco.
Nel 1912 fu fondata, a 85 km sud di Luderitz, la città mineraria di Pomona.
Con la sconfitta dell’esercito coloniale tedesco, il Sud Africa assunse, nel 1915, il controllo di quella che oggi è la Namibia. Numerosi tedeschi furono deportati da Luderitz e la città iniziò il suo declino.
Verso la fine degli anni ’20 nuovi e più ricchi giacimenti furono scoperti più a sud per cui gli insediamenti iniziarono a spopolarsi anche se Kolmanskop fu abbandonata solo nel 1956.
A Luderitz restarono solo attività di pesca.
La ferrovia perse d’importanza e, anche a causa di scarsa manutenzione, fu dismessa e fu, in diversi tratti, sommersa dalla sabbia. Nel 2001 sono iniziati i lavori di riabilitazione della linea.
Nel 1968 fu ultimata la condotta idrica, lunga 120 km, da Koichab Pan a Luderitz.
Attualmente le attività legate alla pesca (nasello, tonno, ostriche, crostacei), impiegano più dell’80% della popolazione lavorativa
Il turismo è una fonte di reddito in espansione.
Nei dintorni sono possibili le visite alle città fantasma di Kolmanskop e di Pomona, al Bogenfels Arch e la traversata delle dune verso la costa alla ricerca dei vecchi relitti di navi e di altre miniere abbandonate.
Da non dimenticare la visita ai cavalli selvaggi di Garub.
Di quanto sopra ho già raccontato sul Cofanetto qualche anno fa.
La zona costiera alberga numerose specie di uccelli.

da sinistra in senso orario: chiesa, vetrate, abitazione, sala concerti e ballo

Ma è soprattutto passeggiare per la città, tra antiche case colorate ben conservate (quasi tutte sono monumenti nazionali), che ci fa tornare indietro nel tempo.
Solo per nominarne alcune assolutamente da fotografare: la Kapps-Konzert und Ball-Saal (1907), la Kreplin Haus (1909), Krabbenhoft & Lampe (1909); la sede della Deutsche Afrika Bank (1907), è ora usata a scopo residenziale e commerciale.
La stazione ferroviaria fu costruita nel 1912 quando quella originaria non fu più in grado di sopportare il traffico merci e passeggeri.
Forse l’edificio più famoso è la Goerke Haus, fatta costruire dall’ispettore minerario Hans Goerke nel 1909.
La villa passò ad una compagnia mineraria e poi, nel 1944, divenne la residenza del magistrato fino al 1981 quando fu riacquistata dalla stessa compagnia mineraria e trasformata in guest house per v.i.p. L’interno è in stile Liberty ed i soffitti sono riccamente dipinti. Le vetrate delle scale presentano fenicotteri rosa di pregevole fattura. Può essere visitata in orari definiti.
La chiesa luterana conosciuta come Felsenkirche (chiesa sulla roccia), costruita nel 1911, svetta sulla città; è in stile gotico vittoriano ed ha delle bellissime vetrate.
Anche da Luderitz siamo sempre partiti a malincuore.

in alto: Goerke Haus, in basso: nostalgia del mare?

Auguro ai collaboratori e lettori del Cofanetto Magico i migliori auguri di buone feste.

Testo e foto di Mauro Almaviva

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