Intervista al tenore genovese Fabio Armiliato, una voce per il sociale, prestigioso ed eclettico artista. Attore in un film di Woody Allen.

Una bella ed intensa espressione del tenore Armiliato.

Foto © Johannes Iskovits

Uno dei tenori più importanti della scena lirica internazionale ha accettato di farsi intervistare per il Cofanetto Magico. A completamento di un percorso artistico lungo e prestigioso iniziato nel 1980, protagonista di diversi programmi televisivi diretti alla divulgazione dell’arte operistica, Fabio Armiliato ha debuttato nel 2012 come attore nel film di Woody Allen “To Rome with love.” Per circa un ventennio il tenore ha formato, con il soprano Daniela Dessì, una delle coppie più amate ed acclamate nel campo del bel canto.

Attivo nell’impegno sociale e nel campo della prevenzione sanitaria, dal 2012 fa parte della Nazionale Italiana cantanti.

foto © Fidelio Artist – BERNARD

La Sua professione è una scelta o un “caso”? Ha sempre desiderato fare il tenore?

Sono nato in una famiglia dove l’amore per la musica e il canto sono stati il vero motore iniziale per la mia educazione: io ho imparato prima ad ascoltare musica che a leggere e scrivere e questo mi ha fornito la capacità di poter capire, grazie alle indicazioni preziose di mio padre, quali siano le cose giuste e quelle sbagliate e quindi a riconoscere la differenza fra quello che è il bello e il brutto, fra quello che rispetta le regole dell’armonia e quello che invece è frutto del disordine.
Devo quindi soprattutto a mio padre il dono di avermi saputo indirizzare fin da piccolissimo all’ascolto e sicuramente questo insegnamento ha facilitato il mio apprendimento sia per quello che riguarda l’educazione scolastica, sia nell’educazione civica e sociale: imparare a comportarsi e relazionarsi con gli altri nel RISPETTO.
La scelta di diventare tenore io me la sono quindi sempre sentita un po’ addosso…ma ho sempre pensato più a studiare e a imparare a fare bene più che a cogliere il frutto di questo lavoro che facevo su me stesso. Il successo professionale è sempre stata una conseguenza di questo, grazie all’impegno, alla perseveranza e alla pazienza…la dote forse più importante.

Sono assolutamente d’accordo, con le Sue belle parole, Armiliato: ecco un vero Leone con una tosta luna nel Capricorno… Che cosa rappresenta oggi una disciplina “antica” come la lirica, che, a mio parere, vede pochi giovani autori? In particolare cosa rappresenta per Lei?

Lo studio della musica e soprattutto della voce ha una grande valenza educativa. Per cantare lirica non ci si può improvvisare cantanti, anche se oggi si sta provando a “forzare” questo principio con risultati disastrosi….
E’ proprio attraverso l’ascolto e l’osservazione che si forma il giudizio, lo spirito critico, il confronto, la conoscenza: tutte basi fondamentali per lo studio. La tecnica vocale si impara anche attraverso lo studio della cultura e delle esperienze del passato; questo apprendimento è quindi assolutamente necessario per affrontare anche qualsiasi disciplina per il fatto che la tecnica è stata tramandata ed evoluta da maestro a maestro, quasi come un invisibile testimone passato di mano in mano attraverso i secoli. Questa è la Tradizione. Non dobbiamo perdere la tradizione e dobbiamo anzi recuperarne sempre i valori fondamentali, conservarli, difenderli, preservarli e tramandarli alle future generazioni. L’ascolto, l’osservazione e il rispetto sono per me la base dello studio.

Ha qualche rituale prima di entrare in scena?

Nessuno o…tantissimi a seconda dei casi e delle circostanze, l’imprevisto è sempre in agguato: ogni volta si spera di essere in grado di controllare le emozioni e soprattutto quella parte dell’emotività che potrebbe giocarci brutti scherzi… ma un poco di “scaramanzia” arricchisce il mondo dello spettacolo di quella caratteristica molto particolare e speciale che contribuisce a creare anche quell’alone di “mito” attorno agli artisti, che piace tanto al pubblico.

Il tenore Fabio Armiliato

Bene bene, non insisto … Quali sono i Suoi obiettivi futuri?

Devo dire che la mia carriera è davvero lunga e ricchissima di soddisfazioni: ho iniziato a calcare le scene nel 1980 con qualche piccolo ruolo e poi dal 1984 in ruoli importanti: ho sempre provato un senso di orgoglio nell’ eseguire i ruoli interpretati dai grandi cantanti del passato. Mi sono sentito un piccolo anello di una lunghissima catena che ci lega al passato e al futuro della nostra tradizione di interpreti dei capolavori del melodramma.
Ecco: vorrei continuare a poter comunicare questa mia passione ai giovani e vedere un nuovo rinascimento della vocalità e dell’amore per il Teatro in Musica e quindi del Melodramma. L’Italia possiede la lingua madre del melodramma, nato nel nostro paese quattrocento anni fa e l’italiano si parla ancora oggi nel Mondo per una percentuale altissima grazie proprio all’opera lirica. E’ un impegno che ho sempre sentito molto forte quello della diffusione del nostro bagaglio culturale e della sua tutela. L’Opera non è ancora un bene considerato “Patrimonio Immateriale dell’Unesco” per l’Italia: stiamo portando avanti questo progetto da anni ma non riusciamo a concretizzarlo.
Sto portando avanti anche progetti che possono far capire quanto l’opera lirica italiana abbia contribuito alla nascita di moltissimi generi musicali: uno su tutti la Canzone del Tango che è nata proprio grazie anche all’influenza dei grandi cantanti lirici in Argentina all’inizio del secolo scorso. Ho creato uno spettacolo che si chiama “RecitaL CanTANGO” che parla proprio di questo grazie a una ricerca che mi ha fatto incontrare il meraviglioso mondo del Tango, amato anche da cantanti come Enrico Caruso, Titta Ruffo e soprattutto Tito Schipa che ha composto e cantato canzoni del Tango. La popolarità che mi ha dato poi il film che ho fatto nel 2012 con il grande regista Woody Allen, “To Rome with Love”, mi ha aiutato ancora di più a far parlare dell’ opera in modo ancora differente e tutto questo mi fa sentire oggi orgoglioso di essere un vero AMBASCIATORE DELL’OPERA ITALIANA nel Mondo.

Foto © Fidelio Artist – BERNARD

Veramente ragguardevoli i Suoi obiettivi. Un Suo pregio, un difetto che si riconosce.

Non è facile parlare di queste cose…da buon genovese. Difetti me ne vedo sempre tanti… e i pregi, a parte il privilegio di nascita del talento, bisogna saperli sviluppare. Sono tenace e testardo…questo sì: caparbio nel voler ottenere le cose. Questo può essere sia un pregio che un difetto. Sicuramente la mia generosità, soprattutto nel canto, mi ha a volte giocato qualche brutto scherzo perché ho sempre avuto voglia di dare tutto me stesso sulla scena, sia vocalmente che scenicamente… però sempre con amore, professionalità e sincerità, e sempre nel nome del rispetto.

Una tenera immagine del tenore Fabio Armiliato, con la sua compagna di vita e d’arte Daniela Dessì, purtroppo scomparsa.

Lei è stato partner nell’arte e nella vita di un’artista altrettanto famosa, Daniela Dessì. Oggi ne tiene vivo il ricordo e l’impegno sociale, prova ne sia il Gala, recentemente organizzato a Genova, già nuovamente previsto per il prossimo anno. Vuole dirci qualcosa di più su questo?

Daniela Dessì è stata sicuramente una delle più grandi cantanti e artiste liriche a cavallo dei due secoli, ma anche della storia del melodramma. Io ho avuto la fortuna di vivere con lei circa vent’anni sia sul palcoscenico che nella vita privata e questo mi ha arricchito moltissimo, umanamente e professionalmente. Insieme abbiamo creato una coppia artistica che ha dato alle opere interpretate un valore aggiunto di credibilità e di forza davvero speciale. Daniela manca tanto a tutti… figuratevi quanto manca a me.
Vorrei che la sua eredità artistica si trasformasse in un punto di riferimento per le generazioni dei giovani cantanti e degli appassionati con la creazione di Masterclass, borse di studio e, perché no, in futuro di un’Accademia che porti il suo nome. La Fondazione che ho creato ha il principale scopo di informare il più possibile sulla prevenzione sia delle malattie oncologiche, come quella che purtroppo ce l’ha strappata in giovane età, che del malessere depressivo in generale, causa principale di moltissime patologie.Il GALA dedicato a Daniela, che già da due anni la Fondazione ha organizzato grazie alla collaborazione con i Teatri dove Daniela ha cantato, è il mezzo principale per portare avanti questo messaggio di prevenzione attraverso la testimonianza di amici, colleghi e associazioni impegnate su questo tema basilare. Il successo riscosso nelle precedenti edizioni fa ben sperare di poter proseguire con entusiasmo questo percorso grazie anche alla collaborazione con RAI 5, che ha trasmesso i due Gala di Brescia e di Genova con un ottimo risultato anche di ascolti. Ci stiamo iniziando ad organizzare per il prossimo anno e a breve sarà data comunicazione del Teatro dove si svolgerà il 3° Daniela Dessì GALA. Daniela vive sempre nel ricordo e nell’affetto di quanti l’hanno amata. E sono davvero tantissimi!

Gala dedicato alla sua compagna e grande soprano Daniela Dessì, scomparsa prematuramente, al Teatro Carlo Felice di Genova

Davvero molti! Daniela era poco amante della mondanità ma assai presente nell’impegno sociale. Mi preme ricordare il suo testamento morale: “Non cercate di diventare famosi, cercate di diventare bravi”. Allora un grazie di cuore al tenore Fabio Armiliato per queste sue parole! E tanti sinceri auguri affinchè il lavoro intelligente ed innovativo che sta svolgendo possa sempre essere apprezzato e proseguito, anche dalle giovani generazioni.

Link alla pagina di facebook di Fabio Armiliato

ELISA PRATO

Elisa Prato nasce l’ultima domenica di Carnevale di un freddissimo inverno piemontese, sotto il segno dell’Acquario, ma con una pratica luna in Capricorno.
Laureata in legge, lavora come funzionario e dirigente nella pubblica amministrazione.
Oggi alterna l’attività di consulente e formatore con quella di recensionista in arti sceniche; inoltre coltiva e pratica il reading.
Evergreen nel DNA, crede fortemente nella funzione riformista delle donne, portata avanti insieme agli uomini, diretta all’evoluzione sociale e alla maturazione personale autentica di entrambi i sessi.

Avvertenze:
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• Alcune fotografie ci sono state date per gentile concessione dallo stesso tenore Fabio Armiliato, e tutti i diritti sono di Johannes Iskovits e di Fidelio Artist – BERNARD. Altre sono state prelevate dal web tramite un programma di download automatico e non si è a conoscenza se sono coperte da copyright o meno; se così fosse i legittimi proprietari dei diritti di copyright possono richiederne la cancellazione che verrà immediatamente effettuata.

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One Response to “Intervista al tenore genovese Fabio Armiliato, una voce per il sociale, prestigioso ed eclettico artista. Attore in un film di Woody Allen.”

  1. Brava, un bell’articolo! Lui una persona veramente di valore e di valori.

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