Suicidio assistito. Due storie di disperazione con due finali diversi. La morte non è mai la scelta migliore.

La campionessa olandese di snowboard Bibian Mentel che ha sconfitto il cancro 9 volte. Nel frattempo ha messo al mondo un figlio, vinto 3 medaglie d’oro alle olimpiadi paralimpiche, la prima nel 2014 nella città russa Sochi; le altre due a Pyeongchang, in Sud Corea, due mesi fa. E’stato necessario amputarle una gamba, asportarle un polmone, ha metastasi diffuse. Ma lotta come una leonessa, nonostante i tanti momenti di sconforto.

Questa volta parto da due miei articoli pubblicati dal quotidiano nazionale Avvenire il mese scorso. Due storie che fanno riflettere; per questo voglio parlarne anche nel Cofanetto magico.
La prima riguarda Ximena Knol, una dolcissima ragazza di 19 anni, di Uden, un paese al sud dell’Olanda, depressa a causa di un abuso sessuale che le aveva distrutto il fisico, la mente ed il cuore. Kimena non era sola, i suoi genitori l’amavano, era seguita da uno psicologo. Tempo fa un medico aveva rifiutato la sua richiesta di eutanasia. Forse ce l’avrebbe fatta se per pochi euro non avesse avuto l’immediata disponibilità di un “prodotto naturale,” un conservante che si vende anche via internet in dosi massicce (ma per morire ne bastano solo 2 grammi).

Dopo averlo raffinato in una sottile polvere bianca, da bere sciolta in un bicchiere d’acqua, la morte arriva, veloce ed indolore, nel giro di circa 20 minuti. Questo composto letale era stato pubblicizzato dalla “Cooperativa ultima volontà,” De Laatse Wil (CLW), da tempo attiva nell’offrire ai suoi soci informazioni sul suicidio assistito: nonostante da mesi andasse avanti una protesta dei cittadini contro di loro, anche sotto forma di interpellanze parlamentari. Ma invano.

Uden (Paesi Bassi) Ximena Knol. A soli 19 anni ha deciso di suicidarsi. Sarebbe morta lo stesso se non fosse stata aiutata a compiere un gesto così disperato e definitivo?

Adesso e finalmente il premier Mark Rutte ha promesso di occuparsi “seriamente del caso.” E’stata aperta un’indagine giudiziaria per valutare la responsabilità diretta dell’associazione e proibirne la vendita ai privati via internet. Ma per la povera ragazza è troppo tardi! Magari avrebbe potuto riprendere a sperare, incontrare un ragazzo degno di lei, che le avrebbe fatto scordare la violenza subita. Ma se hai immediatamente a disposizione un mezzo che ti aiuta a uscire di vita senza troppi problemi, il ripensamento non ha spazio e tempo per avvenire. A maggior ragione se viene “tutelato” da una legge, che poi viene interpretata comunque come si vuole:come purtroppo è accaduto tante volte in Olanda.

E’stata la polizia a trovare il suo corpo ormai senza vita, allertata dallo psicologo dopo un suo preoccupante messaggio. Accanto una lettera d’addio. Rivolgendosi a lui scrive: “scusami perchè non hai potuto aiutarmi.” I suoi genitori, Randy e Caroline Knol, hanno mandato la partecipazione di morte a tutti i partiti politici, secondo loro responsabili della scomparsa della figlia. “La nostra Ximena, affettuosa, socevole, sempre disposta ad aiutare tutti, poteva essere salvata!” ha detto la mamma, distrutta dal dolore, in un programma dell’emittente televisiva RTL, Late night.

“La colpa è di una società impietosa ed indifferente, e del governo, il quale ha sottovalutato il problema. Nonostante da mesi era chiaro che CLW si stesse preparando a compiere un’azione terroristica contro la vita! Non trovo altre parole per definirla. La sua morte peserà sulla coscienza di tutti come un macigno,” ha aggiunto il padre. Poi con occhi gonfi di pianto, ha concluso: “mi rivolgo a chi in questo momento è disperato e pensa al suicidio: ti prego, non farlo! Ci sono tante persone attorno a te che ti amano, altrettante sono pronte ad aiutarti, puoi chiamare un apposito numero di telefono per un sostegno immediato. La morte non è mai la scelta migliore.”

Bibian Mentel con le due medaglie d’oro vinte ai giochi paralimpici che si sono tenuti quest’anno a Pyeongchang, in Sud Corea, nelle categorie snowboard cross e slalom.

Il secondo caso riguarda invece la campionessa olandese di snowboard Bibian Mentel, nata 45 anni fa ad Utrecht. Era già un talento in questa disciplina quando nel 2000 le constatarono un tumore maligno alla tibia. Dopo due anni di chemioterapia che non aveva ottenuto il risultato sperato, dovettero amputarle una gamba, un drammatico evento che la portò ad una forte depressione. Cominciò ad assumere psicofarmaci, a disperarsi. L’anno seguente rimase incinta. All’inizio si preoccupò, si spaventò: che avvenire poteva offrire alla sua creatura una madre destinata a morire nel giro di pochi anni? Nonostante ciò portò avanti la gravidanza e grazie alla nuova vita che cresceva in lei riprese a lottare, a credere nel futuro.

Nel frattempo aveva imparato ad usare il suo attrezzo sportivo anche con la protesi. Purtroppo il male che l’aveva colpita tornò, più aggressivo di prima, con metastasi. Una, due, tre volte, 74 sedute di radioterapia, cinque operazioni ai polmoni. Bibian non si scoraggiò; voleva vivere. Non solo: voleva coronare il suo sogno di partecipare alle olimpiadi invernali. Ci riuscì nel 2014 ai giochi paralimpici nella città russa Sochi; la prima medaglia d’oro nella categoria snowboardcross.

La coraggiosa Bibian Mentel, campionessa olandese di snowboard, durante gli allenamenti in vista delle Olimpiadi; ricordiamo che ha una protesi in quanto nel 2002 le amputarono una gamba per un cancro alle ossa. Ora ha mestastasi diffuse. Nonostante ciò ha vinto ben 3 medaglie d’oro. L’ultima alle olimpiadi paralimpiche di quest’anno (2018) in Sud Corea.

Ma lei aveva ancora un desiderio da realizzare: competere alle olimpiadi paralimpiche a Pyeongchang, in Sud Corea, che si sono concluse di recente, nonostante l’insorgere di nuove metastasi e l’asportazione di un polmone. Nessuno credeva più nella possibilità che potesse farcela. Escluso lei ed il marito Edwin, suo allenatore, insieme al figlio Jules e alla madre Maude, i grandi amori della sua vita. Tuttavia servivano 30.000 euro per il viaggio ed i preparativi, denaro che non avevano. Alcuni imprenditori si attivarono subito e raccolsero quella somma al solo scopo di poter sostenere una donna tanto coraggiosa. Il vero senso della solidarietà umana!Il seguito della storia è stato raccontato in un bellissimo programma trasmesso dalla televisione NOS in cui un giornalista l’ha seguita passo per passo sino a che è salita sul podio: vincitrice di altre due medaglie d’oro, nelle categorie cross e slalom.

I telespettatori increduli ed ammirati hanno assistito ai faticosi
allenamenti, ai momenti di sconforto per il dolore fisico, superati sempre con il suo solito, dolce e brillante sorriso sulla bocca e negli occhi; la sua energia, tenacia. “Ho nove vite come i gatti”, ha dichiarato felice alla stampa dopo la vittoria. “Tante quante sono state le volte che il cancro mi ha assalita e l’ho combattuto.” Durante l’ultima gara, vedendola scendere veloce sulla pista innevata un telecronista ha commentato, commosso: “pare che voli. Proprio come un angelo.” All’arrivo il figlio le è corso incontro. Abbracciandolo stretto ha detto: “tutto questo l’ho fatto soprattutto per lui, il miracolo più grande della mia vita.”

Nel caso di Bibian la vita ha avuto il sopravvento; ma se qualcuno al momento della perdita della gamba, o dopo le varie sedute di chemioterapia e radioterapia, oppure in seguito al ritorno di metastasi ancora più aggressive le avesse posto su un piatto d’argento la famosa polvere letale… che cosa sarebbe accaduto? Forse Bibian non ci sarebbe più, come non c’è più la dolce Ximena, a cui non è stata concessa la possibilità di vivere i momenti che Bibian ha goduto in seguito, che le hanno fatto dire: “adesso sono la donna più felice del mondo.”

Uden (Olanda) 2018. Riposa in pace, dolce Ximena!

Non aggiungo altro perchè capisco che tante persone colpite e prostrate da gravi problemi e forti dolori, non possono percepire o accettare parole di speranza, fede, coraggio; come ad un certo punto non sono più servite a DJ Fabo, la cui vicenda ha commosso e fatto discutere mezza Italia. Chi siamo noi per giudicare, e tanto meno colpevolizzare chi disperatamente urla: “non ce la faccio più!

E, siamo sinceri, chi nel corso della sua esistenza non ha mai pensato, in un momento di devastante sofferenza, di non aver più voglia ed energia per andare avanti?

Ho solo voluto raccontarvi due storie che sicuramente faranno riflettere, come mi hanno fatto riflettere le parole del padre della povera Ximena, che desidero ripetervi : “mi rivolgo a chi in questo momento è disperato e pensa al suicidio: ti prego, non farlo! Ci sono tante persone attorno a te che ti amano, altrettante sono pronte ad aiutarti, puoi chiamare un apposito numero di telefono per un sostegno immediato. La morte non è mai la scelta migliore.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Vi ricordo che IL COFANETTO MAGICO ANDRA’IN VACANZA IN LUGLIO E AGOSTO. In questo periodo potrete rileggere tutti i nostri articoli del passato. Le mie interviste a personaggi famosi del mondo dello spettacolo, dossier pedofilia, eutanasia, attualità…… la rubrica sugli animali di Imma Paone, i racconti di Valentino di Persio, con l’aggiunta delle ricerche fotografiche di Marica Caramia, gli affascinanti racconti di viaggi in Sudafrica di Mauro Almaviva, le poesie di Pietro Pancamo, i recenti articoli di Paolo Pagnini, di tutto e di più.

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Nota:

Link alla pagina di facebook dove si possono inviare le condoglianze per la scomparsa della povera Ximena e le proteste per fermare la vendita della polvere letale via internet.

In questo splendido video vedrete la campionessa olandese Bibian Mentel durante gli allenamenti che l’hanno portata a vincere ben tre medaglie d’oro alle olimpiadi paralimpiche. La si vede volare come un angelo sulle piste innevate, incurante del dolore fisico e la fatica. Sempre con tanto coraggio e gioia di vivere.

Condividete questo link, per favore, se volete mandare un po’di luce a chi è affetto dal cancro ed è disperato.

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