…corri felice nei prati immensi

Sono certo che la mia “Rampina”, l’eroica e favolosa cavallina che voi tutti conoscete, sarà felice di cedere, questo mese, il posto ad un altrettanto eroico personaggio, Tobia, un simpatico cagnolino volato in cielo la settimana scorsa, lasciando nello sconforto il suo salvatore, l’amico Pietro Goina, col quale agli inizi del nuovo secolo, ebbi a condividere una missione di Peace Keeping in Kosovo, sotto l’egida delle Nazioni Unite. Tobia, salvato dal freddo e dalla fame da Pietro, era diventato la mascotte del nostro contingente, sempre in allerta con i suoi occhioni vispi ed intelligenti, pronto a percepire qualsiasi vibrazione sospetta nell’aria. Sorrido al ricordo di quando Pietro veniva tacciato, scherzosamente, per quello che portava “sfiga”: il ritardo di un aereo, la foratura di una gomma, l’appuntamento mancato con una donna –accadeva sempre per colpa sua-. Con l’arrivo di Tobia, invece, le cose cambiarono. In loro presenza tutto volgeva per il meglio. Ciao Tobia, mi associo al dolore del tuo benefattore che hai saputo gratificare lautamente con le tue eroiche imprese, col tuo affetto incondizionato, con la tua preziosa compagnia. Conservo ancora il ricordo di quando, ansioso ed affettuoso, venisti a salutarmi all’aeroporto di Djacova. Era il 31 maggio del 2006. Dovetti rientrare definitivamente in Italia, per essere collocato, il giorno successivo, nell’odiata quiescenza.
Valentino Di Persio

CIAO TOBIA

Di Piero Goina

Mi hai lasciato in silenzio guardandomi fino all’ultimo negli occhi, ti tenevo la zampa, ascoltavo il tuo cuore abbracciato a te, ti parlavo rassicurandoti sul tuo nuovo viaggio che stavi per affrontare. Hai fatto un grande sospiro sul tuo divano… ho capito che tu volevi rassicurami ma che sapevi che la mia era una immensa dolorosa bugia verso te. Sarai sempre l’unico grande eroe della mia vita.
Ti ricordo in quel lontano gennaio 2006 quando ci incontrammo in quello che era stato il più freddo inverno degli ultimi 150 anni nel lontano Kosovo. Non potevo aiutarti… le regole me lo impedivano ma tu, nonostante la fame, il freddo ed i mille pericoli, ogni mattina eri lì ad aspettarmi davanti alla porta del mio ufficio. La pioggia, il vento gelido, la neve, il ghiaccio e ancora tanto freddo e tante angherie, mai ti impedivano di dirmi in silenzio che mi volevi con te. E fu così che diventasti l’amico del grande Contingente Italiano della Polizia di Stato in Missione di Pace in Kosovo, in quel tempo. Grazie a te, al tuo istinto, intuito, intelligenza e coraggio da vendere, ho ricevuto un Encomio Solenne dalle Nazioni Unite e dal Ministero dell’Interno Italiano quando trovasti una bomba in quel campo dove giocavano dei bambini ed io li portai lontano da morte certa. E poi ancora un Encomio Solenne dalle Nazioni Unite e dal Ministero dell’Interno quando una notte grazie al tuo richiamo trovai una persona a terra colpita da infarto e che poi si salvò. In Kosovo ricordo il periodo dei Mondiali di calcio, tu con le scarpette azzurre e la maglia della Nazionale Italiana fatta apposta per te. Avevi al collo il foulard della bandiera Italiana ed eri proprio un gran VID (Very Important Dog). Poi a Diano Marina, quell’estate che salvai 6 ragazzi in procinto di annegare e tu insieme a me ad aiutarmi, a tirare la corda per portarli a riva e per questo atto una medaglia d’Argento al Valor Civile dal Ministero dell’Interno che ho dedicato anche a te. A Diano Marina eri famoso per la tua bellezza, simpatia, intelligenza e dai tanti timbri di voce… dipendeva se chiedevi una crocchetta o un gelato o un bocconcino di carne o la pizza o una brioches. Eri fantastico quando andavamo al mare e portavi sulla schiena l’asciugamano o quando in canoa eri sempre a prua di vedetta. Amavi andare sulla passeggiata qui a Diano ma non come tutti… tu preferivi percorrerla sul parapetto di cemento… volevi guardare il mondo, la vita, sempre dall’alto.
Non avrò mai nostalgia di te perché il tuo cuore è per sempre nel mio. Tu sei vivo dentro me ed io devo vivere il più a lungo possibile per farti vedere ancora tante cose perché anche i tuoi occhi sono dentro ai miei. Ti sento ogni istante vicino a me e sono certo che un giorno mi accorgerò anche di poterti accarezzare. Questa foto che ho di te è del primo giorno che arrivammo a Diano nel 2007 dopo aver terminato la Missione in Kosovo. Furono 18 mesi fantastici grazie a te. Eri finalmente arrivato in Italia… te lo avevo promesso.
Mio grande TOBIA in qualsiasi posto tu sia non abbandonarmi mai. Un giorno correremo ancora insieme… te lo dicevo sempre.
Addio mio grande amore, mio compagno ed eroe fedele. Corri libero più che puoi nel cielo infinito.
Pietro

Pietro e Tobia

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