Poesia d’aprile: “La stanchezza è il confine ultimo”

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Dopo una giornata di fatica intellettuale agli ordini di chi non paga, la stanchezza della mente ti ammacca il cervello e tu non sei felice per nulla d’aver trascorso altre ore –forse inutili, di certo servili– in un’esistenza labile, precaria, non ben identificata. Ed è allora percorso dal coraggio dei vigliacchi (la rabbia, a quanto pare) che leggi o scrivi una poesia. Quella che segue, magari…


 

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LA STANCHEZZA È IL CONFINE ULTIMO

La stanchezza è il confine ultimo,
più irrevocabile della morte.

Ma dormire, per fortuna,
non è fra i miei talenti.
Anzi, adesso che ho smarrito
ogni speranza di saggezza,
il dolore è diventato
l’elisir di lunga rabbia

che prendo di getto
nei momenti di guerra.

Pietro Pancamo
CHI SONO

 
 
 
 

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One Response to “Poesia d’aprile: “La stanchezza è il confine ultimo””

  1. Giovanni scrive:

    Un sentimento molto riconoscibile.

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