La posta del cuore dei nostri amici animali, di Imma Paone. Sono preoccupato per la mia iguana.

Salve dottoressa,

sono Francesco da Torre del Greco ( Napoli ) e le scrivo per chiederle qualche consiglio sulla gestione delle iguane.
Ne ho acquistata una piccola circa 6 mesi fa in un negozio specializzato in vendite di animali ed accessori vari, ma in realtà il commerciante non mi ha saputo dare molti suggerimenti.
Io, leggendo qualcosina in rete, ho allestito un piccolo terrario ma, parlando con una amica ho saputo che non adopero la luce giusta e soprattutto che la sua alimentazione è veramente poco varia.
Probabilmente a causa di questa cattiva gestione la piccola sta crescendo poco e presenta la pelle secca e con delle macchie scure sul dorso.
Cosa posso fare per migliorare il suo stato di salute?

Grazie in anticipo per la sua disponibilità.

Francesco Paldini

 

Caro Francesco,

grazie per questa domanda perché purtroppo gli stessi negozianti conoscono veramente poco le reali necessità di questi bellissimi animali che perciò si ritrovano a vivere di stenti.
Contrariamente a quanto si pensi le Iguane sono rettili molto difficili da gestire in maniera adeguata e soprattutto richiedono tanto tempo per essere ben accuditi.

Considerando che da adulti possono raggiungere anche due metri di lunghezza è meglio allestire fin da subito un terrario molto grande, perché sono animali che hanno bisogno di ampi spazi.
L’iguana verde è originaria delle foreste pluviali del centro e sud America, caratterizzate da un clima stabilmente caldo e molto umido. In libertà passa la maggior parte del tempo arrampicato sugli alberi e viene quindi definito arboricolo. Preferisce stazionare nei pressi dei corsi d’acqua, perché quando si sente minacciato da un predatore si lancia dagli alberi nell’acqua.
E’infatti un ottimo nuotatore e utilizza la lunga e robusta coda per nuotare.

Come tutti i rettili, le iguane sono animali “a sangue freddo” non sono in grado di generare calore corporeo con il metabolismo, come i mammiferi, ma hanno bisogno di una fonte esterna di calore per mantenere in funzione l’organismo. Per questo motivo le iguane passano molte ore al sole a riscaldarsi. In genere, si espongono al sole al mattino al risveglio per innalzare la loro temperatura corporea, restano immobili su un ramo o un tronco; dopo poche ore, quando si sono riscaldate a sufficienza, mangiano nutrendosi di vegetazione, fiori e frutti. Terminato il pasto restano nuovamente immobili al sole, perché hanno bisogno del suo calore per compiere la digestione.

In cattività, l’iguana verde se ben accudita può vivere fino a 20 anni.

Purtroppo però la maggioranza delle giovani iguane muore entro il primo anno di vita o dopo pochi anni a causa della cattiva gestione per l’alimentazione sbagliata o temperatura e umidità non adeguate.
Fatta questa piccola premessa iniziamo a “vedere” cosa è meglio fare per loro.
Un punto da considerare è: più grande è il terrario, e quindi maggior spazio ha a disposizione il rettile, migliori saranno le sue condizioni di vita.
Poiché le iguane amano arrampicarsi sugli alberi per rimanere in posizione elevata, dove si sentono al sicuro, il terrario deve essere sviluppato sia in senso verticale che orizzontale.

Le dimensioni ideali sono di 2 metri di larghezza per 2 metri di altezza e profondo circa 2/3 la lunghezza dell’iguana stessa.
È chiaro che per un’iguana adulta vi sono seri problemi di spazio e risulta difficile creare un terrario di dimensioni adeguate, perciò una possibile soluzione può essere allestire una piccola stanza della casa per lei.
La ventilazione nel terrario deve essere assicurata dalla presenza di alcune griglie che permettano un buon ricambio d’aria.

Una ventilazione insufficiente è un importante fattore favorente le infezioni batteriche e fungine.
Un indispensabile accessorio è rappresentato da un tronco o una tavola inclinati, che permettano all’iguana di arrampicarsi e di sostenerlo. Devono essere fissati saldamente per evitare che cadano, ferendo il rettile e non devono essere troppo vicino alle lampade perché potrebbero essere causa di ustioni.
E’ possibile decorare il terrario con delle piante finte o vere purché non intossichino l’iguana.

Poiché l’iguana è un animale ectotermico ( “a sangue freddo” )deve ricevere il calore da una fonte esterna e perciò l’ambiente in cui vive deve essere riscaldato.
La temperatura non deve essere costante ovunque ma presentare un massimo (ad un’estremità del terrario, subito sotto la lampada riscaldante) e un minimo, all’estremità opposta, perché così essi possono scegliere a che temperatura esporsi.
Per le iguane la temperatura minima deve essere di 30°C e quella massima (sotto la lampada riscaldante, zona detta “punto caldo” o “hot spot”) di 36-39°C durante il giorno. Durante la notte non è necessaria la presenza di un punto caldo e la temperatura può scendere a 23-26°C.
Sono dannose sia le temperature troppo basse che quelle eccessivamente alte, quindi è importante misurare con precisione la temperatura nei vari punti del terrario utilizzando diversi termometri.

La lampada riscaldante può essere  una lampada ad infrarossi per rettili o una lampada di ceramica che emette calore ma non luce (in modo da non disturbare il sonno).
Sono utili termostati, che impediscono al terrario di surriscaldarsi spegnendo gli apparati di riscaldamento quando la temperatura supera il massimo consentito.
Da evitare assolutamente le cosiddette “rocce calde”, apparati di riscaldamento simili a un pezzo di roccia, contenenti all’interno una resistenza elettrica collegati alla presa di corrente. Questi oggetti sono molto pericolosi perché causano frequentemente ustioni sia per problemi di malfunzionamento, sia per il contatto prolungato.
Provenendo da climi tropicali, le iguane hanno bisogno di essere esposte alla luce per circa 14 ore al giorno, e hanno bisogno di poter riposare nell’oscurità per le restanti ore del giorno.

Altra importante lampada è quella a raggi ultravioletti.
Vi sono due tipi di radiazioni ultraviolette importanti nel benessere delle iguane: UVA (lunghezza d’onda 320-400 nm) e UVB (lunghezza d’onda 290-320 nm).
I raggi UVB sono i più importanti, perché permettono la sintesi vitamina D, senza la quale le iguane non potrebbero assimilare il calcio e sarebbero quindi destinate a morire per decalcificazione dello scheletro.
Le iguane infatti non sono in grado di assimilare dal cibo la vitamina D e l’unico modo in cui possano procurarsela è tramite la sintesi indotta nel loro organismo dai raggi UVB.
Esistono due possibili fonti di raggi UVB. La prima è la luce solare diretta: esporre le iguane al sole apporta grandissimi benefici alla loro salute ( ricordiamoci che il vetro e il plexiglas sono in grado di schermare i raggi UVB, rendendo inefficace l’azione del sole).
In mancanza di sole diretto si usano lampade ad emissione di raggi UVB.

La lampada UVB e la lampada riscaldante devono essere collocate vicine, per fornire contemporaneamente luce ultravioletta e calore, come avviene in natura quando l’iguana si espone al sole. In caso contrario si può avere un’alterazione del comportamento di termoregolazione e quindi problemi di salute.
La distanza della lampada UVB dal rettile non deve essere superiore a 30-40 cm, perché la potenza di irradiazione decresce man mano aumenta la distanza. Queste lampade vanno cambiate ogni 6-12 mesi, perché dopo questo periodo non emettono più raggi UVB ma solamente luce visibile.
In genere per le iguane si utilizzano lampade UVB al 5% di emissione.

Le radiazioni UVA, al contrario delle UVB, non producono un’azione fisiologica diretta, ma “psicologica” perché con questo spettro di luce hanno una visione dei colori più brillante ed il cibo offerto loro può apparire più “colorato” e appetibile, e quindi venir consumato più volentieri.
Un aspetto importante del mantenimento in cattività delle iguane spesso sottovalutato o trascurato è il livello di umidità ambientale. Nel loro ambiente naturale l’umidità relativa è dell’85-95%, quindi molto elevata. È difficile in cattività replicare valori così alti, oppure mantenerli senza causare problemi di crescita eccessiva di batteri e funghi nel terrario.
Mantenere le iguane a livelli di umidità troppo bassi per un lungo periodo crea seri problemi di salute legati alla disidratazione cronica, con conseguenti danni renali e quindi insufficienza renale. Nel breve periodo, un ambiente troppo asciutto causa problemi di muta con ritenzione della pelle, problematica soprattutto a livello della cresta dorsale.

Il tasso di umidità va controllato con l’uso di un igrometro, da acquistare nei negozi per rettili o che vendono attrezzature per giardinaggi.
Per mantenere un’elevata umidità ambientale vi sono diversi sistemi: si può porre la vasca dell’acqua sotto la lampada riscaldante, in modo che l’acqua evapori, o si può spruzzare spesso dell’acqua con uno spruzzino. Nei terrari di grandi dimensioni si può utilizzare un umidificatore.
Sul fondo del terrario va posto un substrato da scegliere con criterio per la salute dell’iguana, non solo dal punto di vista igienico ma anche per la possibilità che venga ingerito e causi un’ostruzione intestinale.
Assolutamente da evitare i pezzi di corteccia, il pellet di tutolo di mais e in genere tutti i substrati corpuscolati.

Il fondo migliore è rappresentato da fogli di giornali, molto pratici ma poco estetici, o da pezzi di moquette o erba finta, lavabili e riciclabili. Se l’iguana si abitua a sporcare nella bacinella dell’acqua è molto più facile tenere pulito il fondo.
Mantenere un’accurata igiene nel terrario è fondamentale per la salute dell’iguana. Le feci vanno eliminate subito, periodicamente si deve cambiare completamente il materiale del fondo e pulire a fondo il terrario con disinfettanti come il lisoformio o la varechina diluiti, da risciacquare con cura. Anche gli elementi di arredo, come rami o ripiani, devono essere lavati o sostituiti. La bacinella dell’acqua va tenuta particolarmente pulita: va lavata almeno una volta al giorno, ma se l’iguana vi defeca dentro la pulizia va effettuata subito.

Le cause più frequenti di malattia e di morte prematura nelle iguane in cattività sono rappresentate dagli errori alimentari.
L’iguana verde in natura si basa si nutre di foglie e in parte di fiori e frutti. La somministrazione, anche occasionale, di insetti o altri alimenti di origine animale è assolutamente dannosa, causando in particolare danni renali.
Pur essendo l’iguana vegetariana, non è affatto semplice fornirle una dieta completa e bilanciata, principalmente per il fatto che non disponiamo dei vegetali di cui si nutre nelle foreste pluviali da cui origina, e che dobbiamo ripiegare su vegetali di coltivazione.
Nell’alimentazione dell’iguana si può scegliere tra diete preparate in casa con vegetali di vario tipo o diete pronte commerciali. Le due scelte, che possono anche essere variamente combinate, presentano pro e contro da valutare in modo critico.

Dieta casalinga

  • La dieta preparata in casa deve comprendere esclusivamente ingredienti vegetali.
  • La base della dieta (90% circa) deve essere costituita da vegetali a foglia, scelti tra quelli più ricchi di calcio e fibra.
  • Il restante 10% può essere rappresentato da fiori e frutta.
  • La dieta deve essere integrata con l’aggiunta di carbonato di calcio.
  • Non si deve offrire alcun alimento di origine animale (es. insetti, uova, cibo per cani o gatti), nemmeno in percentuale minima o saltuariamente, né carboidrati (come pasta o pane) o vegetali ricchi di amido (come patate o patate dolci).
  • L’acqua deve essere sempre a disposizione in abbondanza.

Molto importante è la varietà delle verdure, sia per assicurare tutti gli elementi necessari, sia per evitare che sostanze dannose presenti in un alimento vengano somministrate in quantità eccessiva. Nella scelta degli alimenti si deve tenere conto anche del rapporto calcio-fosforo e del contenuto assoluto di calcio. Le iguane hanno infatti bisogno di un sufficiente apporto di calcio per mantenersi sane e svilupparsi adeguatamente. Un alimento non deve solo contenere molto calcio, ma deve anche avere una quantità di calcio superiore a quella di fosforo, vale a dire un rapporto calcio-fosforo favorevole. Il fosforo in eccesso, infatti, causa una perdita di calcio dall’organismo responsabile di fragilità delle ossa.

Per il contenuto in calcio i vegetali da preferire sono: tarassaco o dente di leone, insalata romana, scarola, radicchio, insalata belga, bietole, foglie di vite, di ibisco e di gelso. Vegetali tradizionalmente impiegati nell’alimentazione delle iguane quali zucchini, carote, pomodori, insalata comune e cetriolo sono una scelta sconsigliata in quanto poveri di calcio.
Le brassicacee (broccoli, cavoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiore, ravizzone, cavolo cappuccio) pur essendo molto ricche di calcio devono essere somministrate in piccola quantità per il loro contenuto in tiocianati, potenzialmente tossici. Gli spinaci, il rabarbaro, le barbabietole e le bietole somministrati in eccesso possono causare problemi, in quanto contengono acido ossalico, che lega il calcio e lo rende indisponibile. Altri ingredienti da bandire dalla razione alimentare delle iguane sono i funghi (per il rapporto calcio – fosforo molto sfavorevole) e il tofu (per l’eccessivo contenuto di grassi, che tra l’altro ostacolano l’assorbimento del calcio).

Un’ottima fonte di proteine vegetali e di calcio (con un rapporto calcio – fosforo di 6:1) è rappresentata dall’erba medica, sia fresca che sotto forma di pellet. Il pellet di erba medica va aggiunto alle verdure fresche, in modo che si inumidisca e si sminuzzi.
La frutta in generale ha uno scarso contenuto in calcio e un rapporto calcio – fosforo negativo, per cui non deve rappresentare che una piccola parte dell’alimentazione. Il frutto migliore è il fico, sia fresco che secco. Ricchi di calcio sono anche mandarini, arance, papaia, anguria, mango.
Le iguane apprezzano molto alcuni tipi di piante da fiore (foglie e fiori), che possono essere somministrate se si è sicuri che non contengano antiparassitari: ibisco, nasturzio, petali di rosa, viola, gerani.

Gli elementi della dieta, verdura e frutta, devono essere sminuzzati o grattugiati e mescolati accuratamente, in modo che l’iguana non consumi solo i pezzi più graditi. Ridurre le verdure a piccoli pezzi aiuta inoltre la digestione, perché aumenta la superficie esposta all’azione della flora intestinale. Alcuni vegetali a foglia possono essere lasciati interi e dati a parte, appesi ai rami, per stimolare il normale comportamento alimentare, folivoro, delle iguane.
Le iguane sono diurne: in natura si alimentano durante le ore centrali del giorno, quando fa caldo. Nel terrario il momento migliore per somministrare il cibo è in tarda mattinata, in modo che l’iguana abbia avuto la possibilità di riscaldarsi e abbia ancora tempo di digerire il cibo prima della diminuzione notturna della temperatura.
I pasti vanno somministrati tutti i giorni ai soggetti in crescita, 4-5 volte alla settimana agli adulti.
Sebbene le iguane ricavino la maggior parte dell’acqua dall’alimento, un recipiente di acqua fresca e pulita deve essere sempre a disposizione.

Diete commerciali

Le diete pronte, se ben formulate, sembrerebbero rappresentare la soluzione ideale come adeguatezza e praticità d’uso, ma purtroppo mancano studi a lungo termine che ne attestino la validità o l’innocuità. Le diete asciutte (pellet o sfarinati) somministrate tal quale comportano problemi di disidratazione in quanto l’acqua alimentare rappresenta per le iguane la principale fonte di questo elemento. Vanno quindi utilizzate inumidite e mescolate ai vegetali freschi.
E’ preferibile quindi utilizzarne in una piccola percentuale della dieta complessiva.
L’impiego di integratori minerali e/o vitaminici nei rettili in generale, e nelle iguane in particolare, pone dei grossi problemi pratici.
Il metodo più sicuro, efficace ed economico di integrare il calcio è di somministrare carbonato di calcio, in vendita nelle farmacie come integratore ad uso umano. Il fosfato di calcio va evitato in quanto non permettere di correggere lo squilibrio calcio-fosforo, dal momento che apporta anche quest’ultimo elemento.

Un’ultima importante informazione è la legislazione in vigore per questi rettili.
L’iguana è elencata nell’Appendice II del CITES e richiede quindi un documento legale che attesti la regolare importazione. Quando si compra un’iguana è importante verificare che l’animale possieda un documento CITES, il cui numero va riportato nel foglio di acquisto. Il mancato rispetto di questa norma comporta sanzioni molto pesanti e il possibile sequestro del rettile.
Spero di esserle stata utile, saluti a lei e alla sua iguana, naturalmente!

Imma Paone
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