Nederlandse verkiezingen. Primi risultati elezioni politiche olandesi 2017. Vittoria di Mark Rutte, VVD, il partito liberale. Che ne sarà di Geert Wilders? Un governo di compromesso.

Ho scelto questa immagine per parlare delle elezioni politiche olandesi avvenute oggi, 15 marzo 2017, in quanto rappresenta i giorni di tensione che hanno rotto una tradizione di solito tranquilla. In un Paese generalmente….tranquillo. Geert Wilders infatti si è presentato all’ultimo dibattito televisivo, secondo i media, indossando un giubbotto antiproiettile.

Arrivati alla fine di una campagna elettorale piuttosto sofferta, due partiti erano risultati alla pari sino a ieri: il VVD, partito liberale, rappresentato dal primo ministro uscente Mark Rutte, 50 anni, (al governo con il partito dei lavoratori PvdA) e Geert Wilders, 54 anni, del PVV partito della libertà. Seguiti dai Cristiano Democratici (CDA), Sybrand Buma e da partiti di centro sinistra e sinistra, il D66, capolista Alexander Pechtold, SP, Emile Roemer, e GroenLinks (Verdi di sinistra), Jesse Klaver, 31 anni.

I primi risultati di “sondaggio in uscita” sono appena arrivati; devo dire che per Il Cofanetto magico è una fortuna di poterli dare immediatamente, prima di ogni altra testata, anche cartacea, visto che la Direttrice… vive in Olanda ( da 34 anni!). Preciso però che non si parla di risultati definitivi e neanche di quelli ufficiali, che verranno resi noti a giorni. Non ci si aspettano grandi sorprese, ma non si sa mai….! Fino al conteggio finale sono solo pronostici in base ai primi sondaggi e al 10% delle regioni in cui le schede sono state contate. Amsterdam per esempio ha visto il successo del Partito dei Verdi di sinistra. Il partito cosiddetto dei Turchi, “Denk” ( che vuol dire “penso”), su cui puntava Erdogan, consigliando di votarlo, ha ottenuto un buon risultato (3 seggi sino ad ora) per chi pensava non avrebbe ottenuto un solo seggio. In totale ha votato l’81% degli olandesi aventi diritto al voto ( dai 18 anni in avanti)
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VVD ( Partito Liberale) del premier Mark Rutte sino a questo momento ha raggiunto 33 seggi. Questo vuol dire però che rispetto alle elezioni del 2012 ne ha persi 8) Rimane comunque il primo partito di preferenza. Per la terza volta al governo.
PVV ( Partito della Libertà ) di Geert Wilders 20 seggi. E’cresciuto di 5 seggi rispetto al 2012 ed è diventato il secondo partito
CDA ( Cristiano Democratici) 19 seggi ( più 6 rispetto al 2012)
D66 ( Democratici di sinistra) 19 seggi ( più 7 rispetto al 2012)
GroenLinks ( Verdi di sinistra) 14 seggi ( ne ha guadagnati 10 rispetto al 2012)

Quest’ultimo partito, GroenLink si può considerare il vero vincitore, grazie alla forza fresca e giovanile, hanno detto i commentatori politici nelle prime interviste a caldo, portate da Jesse Klaver, che ricordiamo ha solo 31 anni e che ha condotto una campagna elettorale molto seguita da tanti giovani.
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Questi i partiti che possiamo definire vincenti, insieme ad altri piccoli come il CU ( Cristiani Uniti) che hanno guadagnato dal’1 ai 4 seggi. I socialisti del SP hanno 14 seggi. E il Partito degli animali ne ha 5 ( guadagnati 3). 50 plus, 4 seggi.
Il grande perdente è risultato il PvdA partito dei lavoratori ora ha 9 seggi ( ne ha persi 38!) al governo sino ad oggi, che è stato penalizzato dai suoi elettori, che con il voto hanno espresso la loro delusione. Il loro commento è stato:” è stata una drammatica, brutale perdita. Anche il VVD è sceso ma rimane al governo: per noi è stata una delusione cocente”.
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Geert Wilders ha commentato via twitter: “Grazie ai miei elettori! Abbiamo comunque guadagnato seggi anche se non abbastanza. Ma… Mark Rutte non si è certo liberato di me!”
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Mark Rutte parlerà quando saranno fatti tutti i conteggi. Ma la festa è già cominciata!

L’affluenza alle urne oggi è stata alta, come non avveniva sin dal 2006. Alle ore 16.00 aveva già votato il 55%. Alcuni seggi sono stati aperti (per esempio a Castricum) a mezzanotte; davanti c’era una fila di elettori! Il seggio all’aeroporto di Eindhoven era già aperto stamattina, alle ore cinque! E’stato quindi un voto responsabile, cosciente, sentito. Anche fra i giovani e persino fra gli allievi di una scuola media a Veenendal, dove 2000 scolari e 150 insegnanti, avevano organizzato un “loro seggio elettorale”, per poter esprimere le proprie idee. “Io voto per il partito 50 plus”, ha detto un ragazzino: “dobbiamo pensare anche agli adulti e agli anziani, al loro futuro!”

All’inizio, queste elezioni erano state considerate, all’estero, come una “prova” in vista di quelle francesi, che seguiranno subito dopo, soprattutto per quanto riguarda la strada aperta dalle precedenti inglesi, terminata con il Brexit. Poi Donald Trump, diventato Presidente degli Stati Uniti d’America, seguito da polemiche inarrestabili. Ma più Geert Wilders saliva nei sondaggi, più crescevano le preoccupazioni che anche in Olanda si potesse arrivare al .. Nexit (N sta per Nederland, ed exit vuol dire uscita dall’EU); a questo punto l’attenzione per questo Paese da parte della stampa estera è salita notevolmente! Stasera, nella sola Den Haag, sono presenti 300 giornalisti arrivati dall’estero.

La campagna elettorale portata avanti da Wilders si riassume in poche parole: “rivogliamo le chiavi del nostro Paese”. Inoltre Wilders è sempre stato per la chiusura delle porte ai migranti e contro il radicalismo e fondamentalismo islamico. Per questo motivo è diventato l’uomo più odiato e minacciato dal mondo islamico, definito dalla grande Oriana Fallaci una “cultura-non cultura”.

Paesi Bassi, elezioni politiche 15 marzo 2017 .Geert Wilders, sembra che pensi: “e ora, che cosa succederà?”

Anche in questi giorni si è temuto per la sua vita; è stato pochissimo presente durante la campagna elettorale, preferendo comunicare via twitter e facebook che partecipare al solito teatrino televisivo insieme agli altri rappresentanti dei 28 partiti presenti in lista. Stasera i partiti di maggioranza hanno affittato delle sale per seguire (e festeggiare eventualmente la loro “vittoria”). Lui invece ha atteso i primi risultati e aspetterà lo spoglio delle schede nel suo studio, perchè ha dichiarato di non avere i soldi per organizzare una festa. Non li ha avuti neppure per sponsorizzare manifesti pubblicitari o spot televisivi i giorni scorsi. Al contrario del partito D66 (centro sinistra), sempre in televisione sino all’ultimo, con il suo spot pubblicitario: mentre le elezioni sono ancora in corso!

Ieri sera Wilders si era presentato quindi alla discussione finale fra i vari partiti indossando il giubbotto antiproiettili. Questo fatto è indicativo di quanto è accaduto nella tollerante e civile Olanda, non più libera nel suo stesso Paese.

Altro elemento che ha provocato grandi tensioni è stato l’intervento del Presidente Erdogan, che ha lanciato parole di fuoco contro i Paesi Bassi, rei di non aver concesso a due suoi ministri di fare campagna elettorale in Olanda, fra i turchi residenti (circa 400.000) per il referendum che si terrà in Turchia il 16 aprile. Immediata la sua reazione, anche via una protesta organizzata da un gruppo di turchi a cui pare abbia detto, “se vi arrestano e attaccano sparate pure….”.

Anche immediate sono state le sanzioni: chiusi gli aeroporti del loro Paese per i diplomatici olandesi, bloccato il commercio fra le due nazioni. Gli olandesi sono stati definiti nazisti. Non solo, ieri sera, ha parlato nell’auditorium del suo parlamento usando queste parole: “Voi conoscete bene il carattere marcio degli olandesi che non hanno impedito il genocidio avvenuto a Srebrenica! Un bagno di sangue che dobbiamo a loro!” Poi ha invitato i turchi in Olanda, con diritto di voto, circa 320.000, a non votare per i due partiti contendenti ma per un partito pro Turchia. Di partiti pro Turchia ce n’è uno solo: si chiama “DENK”, che significa: “pensare, penso”; e ha un solo seggio. E’ stato fondato da Tunahan Kuzu nato ad Istanbul e da Selcuk Ozturk, anche lui turco. Una volta facevano parte del partito dei lavoratori ma poi sono stati mandati via ed hanno fondato DENK. Oggi ha conquistato 3 seggi.

In attesa dei risultati delle elezioni politiche 2017 in Olanda…..

Se volete continuare a seguirmi per avere più notizie sui risultati definitivi potrete ascoltarmi domani mattina alle 9 e 10/15 su Radioinblu, nella seconda intervista che mi farà la bravissima giornalista Chiara Placenti (la prima è già avvenuta stamattina alle ore 8 e 30).
Per frequenze sul territorio, ascolto streaming, app gratuita e altre info www.radioinblu.it


link alla prima intervista che mi ha fatto stamattina, 15 marzo 2017, la giornalista Chiara Placenti, di Radioinblu.


link alla seconda intervista che mi ha fatto, il 16 marzo 2017, la giornalista Chiara Placenti, di Radioinblu.

Inoltre potrete leggere un mio pezzo il giorno seguente sul quotidiano LIBERO e in seguito un’intervista che farò all’Ambasciatore italiano in Olanda, sua Eccellenza Andrea Perugini, su Avvenire. Per me sarà quindi una lunga notte

La mia prima conclusione è che il popolo olandese, conservatore, tollerante e responsabile è corso alle urne per dimostrare che desidera restare tale, con qualche piccola spinta progressista, ma senza grandi sconvolgimenti. Non sarà facile mettere insieme tanti partiti, visto che sarà necessaria una coalizione di governo, ma di sicuro si raggiungerà un compromesso: una parola che piace tanto agli olandesi e ai politici olandesi, insieme a STABILITA’.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Link ad un mio precedente articolo pubblicato dal quotidiano Libero sulle elezioni politiche in Olanda.

Copyright: Maria Cristina Giongo

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