Le facezie di Capodanno

Fuochi d’artificio (acquarello di Ernst Oppler)

 

Se vi state preparando per il veglione del trentuno, non dimenticate d’imparare a memoria le battute che trovate qui sotto: vi renderanno popolari fra gli altri convitati (o almeno spero) e vi consentiranno d’iniziare il 2017 con un sorriso beneaugurante. Insomma… un felice anno nuovo a tutti voi, cari amici della poesia!

P. S.: ovviamente l’autore delle battute in questione sono io. Se non dovessero piacervi, abbiate pietà e perdonatemi, vi prego!


 

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Come si chiama il cugino sempre raffreddato di ET? Eccì.

Come si chiama la vetta alpina su cui un tempo sorgeva il più famigerato manicomio d’alta quota? Montecatto.

Come si chiamano i pini di montagna? Alpini.

Come vengono scherzosamente chiamati, a Montecitorio, i deputati e senatori appassionati di pittura? Polittici.

Con quale affettuoso nomignolo è universalmente nota, fra gli italiani patiti di trasvolate in pallone, la più importante mostra-mercato asiatica di aerostati? “MongolFiera”.

Anche i folletti hanno, come noi, nome e cognome? No: loro, ovviamente, hanno nomo e co… gnomo.

Dopo l’Orlando Furioso, Ludovico Ariosto quale altra opera scrisse? L’Orlando Pizzolato.

Pietro Pancamo
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