Una coppia ha speso 90.000 euro per clonare il proprio cane morto.

Sud Corea (Asia): baby Chance, il boxer clonato da un cane deceduto.

Una coppia di inglesi, Laura Jacques (29 anni) ed il suo compagno Richard Remde (43) di Yorkshire, non riuscivano a darsi pace per la morte del loro amato boxer Dylan, avvenuta per un infarto a 9 anni d’età. Dopo aver letto un articolo sull’Istituto Sooam Biotech, nel sud della Corea, dove vengono clonati animali, hanno cominciato a sognare di poterlo riavere “in qualche modo” fra le loro braccia.

Una foto di Dylan, spirato in giugno a 9 anni, di cui ora esiste un piccolo clone.

Ma Dylan era morto già da 5 giorni; i suoi proprietari ne avevano congelato il corpo in attesa di seppellirlo in un posto speciale del giardino della loro nuova casa, che non era ancora finito. A questo punto hanno scritto ai ricercatori coreani, i quali hanno risposto che avrebbero mandato loro delle provette dove riporre alcuni campioni del suo tessuto organico da rispedire quanto prima, insieme a 3000 euro di pagamento per le analisi sulla possibilità o meno di farlo clonare nonostante fossero trascorsi alcuni giorni dalla sua scomparsa.

Dopo di che è arrivato il tanto atteso responso: “si può fare! Abbiamo trovato la madre in affitto e se volete, per 90.000 euro, potrete aver una copia esatta del vostro Dylan”. Così è stato. E… il giorno di Natale è venuto al mondo Chance, un piccolo clone che gode di ottima salute. Laura e Remde, secondo il quotidiano olandese AD, hanno dichiarato di volerne subito un secondo. Anche il giornale inglese The Guardian ha raccontato questa storia, concludendo che comunque dovranno aspettare sei mesi prima che Chance arrivi a casa loro, per via delle severe regole inglesi sul periodo di quarantena.

Ricordiamo che dodici anni fa avvenne la clonazione del primo mammifero, con la nascita della pecora Dolly, alla quale, sottolinea la Coldiretti, hanno fatto seguito clonazioni di maiali, cavalli, bovini, capre, cammelli e mufloni, soprattutto a scopo alimentare. Una pratica orribile di largo uso, a cui si chiede di porre fine.

Immagino che ci saranno tante opinioni diverse su questa vicenda, tante domande etiche, morali….Per esempio: “è giusto spendere 90.000 euro per far clonare il proprio cane deceduto?“. Oppure: “non stiamo superando ogni limite accettabile?” E, ancora: “Ci stiamo sempre più avvicinando alla clonazione dell’uomo?”.

Qualcuno potrebbe obiettare: “ lo stesso Dio ha voluto fare l’uomo a Sua immagine e somiglianza, o no?“ Qualcun altro potrebbe rispondere: “Dio non ha fatto un solo uomo UGUALE all’altro!!!! Escluso i gemelli, che però hanno comunque delle caratteristiche somatiche diverse, oltre al carattere. Non possiamo certo definirli CLONI!”

Provate ad immaginarvi di essere circondati da persone clonate. Lo so, stiamo entrando nel campo della fantascienza! Ma diciamo la verità: sarebbe un mondo terribile! Oltre tutto “noioso”, “appiattito”; perchè l’uguaglianza assoluta non può essere bella, non porta a nulla.

Infatti la bellezza del creato sta proprio nella sua infinita varietà di speci umane, animali, nella miriade di piante, fiori, paesaggi naturali. La capacità di clonare non è certo un miracolo; il miracolo è nella differenza. Il miracolo è l’universo come è adesso, quello dove viviamo ORA. Ineguagliabile, inimitabile.

Maria Cristina Giongo
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