Editoriale di novembre. Tutti in paradiso!

Cari lettori online,

oggi si festeggiano tutti i santi. Ma chi sono i santi? Sono soltanto quegli uomini e donne angelici che hanno trascorso una vita di fede facendo del bene, compiendo miracoli, arrivando al martirio per la loro fede?

Matera 2015.. Foto di Maria Cristina Giongo. Gli angeli, i santi, sono coloro che vivono in mezzo alla semplicità, con amore e per amore.

Sì, sono loro. Per chi crede ai miracoli, ai martiri, a uomini e donne indenni dal peccato. Ma secondo me ci sono anche i santi, gli angeli di tutti i giorni. Quelli che il bene lo fanno quotidianamente. E magari nessuno se ne accorge. Sono i padri, le madri, i nonni, gli anziani, i malati, gli handicappati, coloro che lottano da una vita …per la vita.

Coloro che si sacrificano per la loro famiglia, per i loro figli, per chi soffre. Sono i medici, gli infermieri, i missionari, le persone umili che sanno rimanere tali anche quando ottengono il successo. Non credo ci sia bisogno di fare gesti eclatanti per considerarsi santi in questo mondo spesso oppresso dal dolore. La santità è amore. La santità è generosità e solidarietà.

Madre Teresa di Calcutta.

La santità è tendere la mano al proprio fratello quando ha bisogno di aiuto, è un abbraccio quando ha bisogno d’affetto. E’ accoglienza verso gli indigenti, gli orfani. E’ arrivare alla fine mese con pochi soldi ma riuscire comunque a darne una piccola parte ai poveri, a chi soffre la fame, a chi opera negli ospedali africani (e non solo) giorno e notte, e non più nemmeno il denaro per comprare garze sterili. La santità secondo me è carità; è assistere chi è alla fine delle sue forze, chi non ha neanche un giaciglio per dormire. Ma anche chi è anziano, solo e malato.

In questo editoriale non ho voluto apposta parlare dei cattivi, degli stupratori, dei pedofili, di chi uccide. L’ho fatto troppe volte. Sino alla nausea. Ho voluto guardare il cielo e là vedere i volti ed il sorriso delle tante persone buone che ho conosciuto. Convinta che in questo mondo i buoni siano di più e più forti dei cattivi.

Puglia 2015. Foto di Maria Cristina Giongo. Anche gli alberi tendono i rami verso la luce.

Domani invece sarà la ricorrenza del giorno dei morti. Due “feste” vicine. La prima per ricordare i nostri santi. La seconda per lodare i nostri morti. Una cosa è certa: loro sono già in Paradiso. Noi stiamo percorrendo il sentiero per arrivarci; è irto di spine, come una rosa, ma per il solo fatto che cerchiamo di percorrerlo nel miglior modo possibile, anche quando siamo terribilmente stanchi e malediciamo il momento in cui siamo nati, dobbiamo pensare che giunti alla meta la nostra bontà, il nostro coraggio, saranno premiati. Arrivati alla fine si aprirà una porta magica, piano piano, una musica dolcissima si diffonderà attorno a noi, oltre di noi e là…là, insieme all’incontro con i nostri cari che ci hanno preceduti, avverrà l’incontro con la Luce eterna. Io ci credo.

Un abbraccio dalla vostra, come sempre vostra,

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Link ad un articolo del Cofanetto magico su come si festeggia in Olanda il giorno dei morti. Una vera festa!

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Hanno collaborato a questo numero:

Imma Paone
Pietro Pancamo
Mauro Almaviva
Marica Caramia
Valentino Di Persio
Cristina Giongo
Marco Capriotti
Hans Linsen (foto)

Direzione:
Cristina Giongo

Assistenza tecnica:
Marica Caramia
Hans Linsen

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3 Responses to “Editoriale di novembre. Tutti in paradiso!”

  1. Luciano De Giorgio scrive:

    Bella lettura, mi hai fatto ricordare i tristi giorni a fianco di mia madre in ospedale, otto lunghi mesi in un viaggio senza ritorno con la sua consapevolezza che non sarebbe più tornata a casa. Giorni che mi hanno cambiato, condividendo anche la sofferenza di altre persone che lottano tutti i giorni con a fianco dottori e infermieri che diventano i loro angeli custodi e, in qualche caso, realizzano anche piccoli miracoli che poi piccoli non lo sono mai. Oggi voglio ricordarli tutti e ti ringrazio per l’input del tuo articolo. Luciano.

    • admin scrive:

      Caro Luciano, anch’io ho vissuto questa esperienza di dolore; quando mia mamma è morta sono partita portando con me in Olanda le sue ceneri. Siamo ancora insieme, con lo spirito e l’anima. Un abbraccio a tutti!

  2. Claudia Tagliabue scrive:

    Bell’articolo Cristina, pur nella sua tristezza. Non ho molto da aggiungere, anzi nulla, se non che, anch’io, come molti, ho sofferto la dipartita dei miei genitori con grande disperazione. Purtroppo non credo appieno, sono ancora confusa, nonostante l’età… Troppe domande senza risposte. Troppe atrocità gratuite. Troppi orrori. Troppe cattiverie… Quando sarà il mio momento, saprò e forse, avrò una bella sorpresa…. O magari no… Non ci è dato sapere.

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