Incontro con un delfino. Il magico cetaceo che allatta in modo unico e speciale.

31 maggio 2015. Una giornata particolare… Dolfinarium di Harderwijk, in Olanda.
Maria Cristina Giongo con il delfino Nalu, dopo avergli dato un pesciolino da mangiare (che va direttamente buttato nella bocca, non in acqua. Foto H. Linsen)

Dei delfini si conosce tutto, o quasi tutto. Sono animali intelligenti, sensibili. E molto sociali; non solo all’interno del loro gruppo ma anche nei confronti di altre specie differenti. Nuotano per 50-80 chilometri al giorno. La maggior parte del tempo la passano a migrare; in 20 giorni possono percorrere circa 1000 chilometri. Raggiungono una profondità di 200 metri e in media vivono sino a 35 anni di età.

Il delfino ha un sistema di comunicazione molto complesso che assomiglia ad un vero e proprio linguaggio. Produce ultrasuoni di varie tonalità diverse; alla superficie risultano piuttosto “stridenti”, sott’acqua più “dolci”. Vi ricordiamo inoltre che esso è un vertebrato che appartiene alla classe dei mammiferi marini. La femmina è dotata di mammelle che secernono il latte. La domanda più comune che ci si pone è: come fanno i delfini ad allattare nell’acqua, oltre tutto in continuo movimento?

In realtà l’allattamento dei cuccioli non avviene come per gli altri mammiferi: i piccoli del delfino non hanno labbra e di conseguenza non possono succhiare il latte. Allora la madre…glielo spruzza direttamente in bocca. In questo modo evita che venga disperso nell’acqua; infatti anche una sola goccia di latte è preziosa. Il tutto avviene nuotando; ecco perchè anche i cuccioli nuotano subito, appena vengono al mondo. E’meraviglioso e stupefacente vedere come Colui che ha creato la natura abbia trovato una soluzione per tutto!

(foto H. Linsen)

Un’altra particolarità dei delfini è il modo in cui riposano. Il loro cervello rimane sempre attivo e attento, almeno per la metà….Infatti dormono con un solo emisfero del cervello alla volta: mentre uno dei due emisferi dorme, l’altro è vigile. Questo per vari motivi: il delfino, anche quando dorme, deve comunque continuare a respirare, a restare in movimento. Inoltre, restando “sveglio a metà”, è in grado di proteggersi dagli attacchi dei predatori.

Il delfino in Giappone è un piatto tradizionale, per cui (purtroppo!) la loro pesca fa parte della tradizione. Ogni anno vengono compiute vere e proprie mattanze di questi simpatici animali, che indignano il mondo. Online troverete varie petizioni da firmare affinchè si ponga fine a questa crudeltà. I branchi di delfini vengono attirati nella tristemente nota Baia di Taiji, nel distretto di Wakayama, e lasciati morire dissanguati con un uncino conficcato nella spina dorsale.

Dolfinarium di Harderwijk (foto H. Linsen)

Esistono pure varie associazioni per la protezione degli animali che si battono per la chiusura dei Dolfinari, a causa del poco spazio messo a loro disposizione, giudicato inadeguato, tanto da provocare in essi stress, abbassamento delle difese immunitarie, apatia. La soluzione potrebbe essere quella di creare delle baie dove possano nuotare liberamente e felicemente nel loro ambiente naturale.

31 maggio 2015. Dolfinarium di Harderwijk. Gina agevola il primo contatto fra la sua ” ospite” ( io!) e il delfino Nalu, che lei stessa segue giornalmente con molto amore. Nel momento in cui è stata scattata la fotografia stava facendo capire a Nalu che poteva fidarsi “dell’essere umano” accanto a lei; molto attenta alle sue reazioni di accettazione o non accettazione. Infatti può accadere che il delfino si rifiuti di avvicinarsi. In questo caso non va forzato. (foto H. Linsen)

Lo scorso 31 maggio ho visitato un Dolfinario nei Paesi Bassi, ad Harderwijk, dove, con l’aiuto di una bravissima assistente, Gina, ho imparato a conoscerli meglio. E’ stata un’esperienza molto bella ed interessante. Gina mi ha spiegato che il primo approccio deve essere molto discreto: solo una volta diventati “amici” essi fanno di tutto per conquistarti e farti piacere.
Così è stato.

I miei due “angeli” di percorso sono stati Nalu, che ho potuto accarezzare dolcemente (sempre sotto la vigile presenza di Gina) e Honey, che ha accettato di fare un gioco con me. All’inizio Nalu era diffidente; mi guardava in modo “strano”. Il nostro primo approccio è avvenuto via lo sguardo. Quando si è girata su un fianco, e poi sulla pancia, per lasciarsi accarezzare, mi ha fissata con una grande occhio marrone scuro, in modo quasi imbarazzante! Gina mi aveva precedentemente consigliato di non abbassare lo sguardo. Contrariamente a quanto avviene per i gorilla, che si infuriano se li fissi con insistenza.
Con Honey invece abbiamo fatto un gioco: dovevo tenere una mano dietro la schiena e con l’altro braccio fare un movimento a circolo.

Dolfinarium di Harderwijk (Paesi Bassi). Ecco Honey che dimostra di accettare il suo contatto con me. (foto H. Linsen)

Gina mi aveva spiegato che Honey avrebbe nuotato per un po’, anche sott’acqua; tuttavia non avrei dovuto smettere di fare quel gesto. Infatti i delfini rimangono vicino ad osservare (in immersione) se la persona che vuole interagire con essi continua il suo incitamento al gioco. Se si ferma vuol dire che il suo interesse non è poi così forte. Dopo circa due minuti, Honey è emersa in tutta la sua maestosità e si è messa a girare su se stessa allegramente.
“Se non avesse voluto, non lo avrebbe fatto”, ha spiegato Gina.
“Per noi è molto importante di rispettare l’animale e di lasciargli fare quello che desidera: non solo quello che vogliamo noi. Questa è la base di ogni interazione e comunicazione libera. Se dopo aver compiuto il suo esercizio o gioco gli batti le mani, ne è felice, in quanto capisce che ti sei divertito pure tu.”

In fondo è proprio questo il modo migliore per creare un rapporto con i nostri amici animali, un dono prezioso ricevuto da Dio nel momento in cui ci ha messo a disposizione tutte le bellezze della natura. Per goderne, amarle e rispettarle. Non per distruggerle!

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Il servizio fotografico è di Hans Linsen

Link al Dolfinarium di Harderwijk, in Olanda: qui e qui

Qui troverete, tra l’altro, la storia (di cui hanno fatto un video) di una grande orca marina che loro stessi sono riusciti a trarre in salvo, dopo che aveva nuotato a lungo, partita dalla Norvegia, nel Mare del Nord, arrivando stremata vicino alla costa. Anche le orche sono cetacei molto sociali.

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3 Responses to “Incontro con un delfino. Il magico cetaceo che allatta in modo unico e speciale.”

  1. Imma scrive:

    Mamma Cris, é bellissimo….sono troppo dolci e belli..non mi é ancora capitato di toccarli ma li ho visti mentre saltano tra le onde in più occasioni e ne sono sempre rimasta incantata.

  2. Elisa Prato scrive:

    Splendidi animali: anni fa ho fatto una crociera di un giorno nel parco dei cetacei ligure ed è stato bellissimo vedere questi animali nel loro ambiente.
    Si divertivano a bucare le onde e a fare gare di velocità con la nostra nave,
    un’esperienza unica.

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