Il Parco Namaqua in fiore e il selvaggio Cederberg, Sud Africa

Parco Nazionale Namaqua

Namaqua National Park www.sanparks.co.za/parks/namaqua/
Il Parco Nazionale Namaqua, nella costa Nord-Ovest della Repubblica del Sud Africa, è uno dei più famosi per varietà di flora.
Nei mesi di Agosto e Settembre, dopo le piogge di primavera, il territorio, che in genere è semiarido e deserto, diviene un caleidoscopio di colori.
Il parco alberga, tra l’altro, quella che è ritenuta la più alta concentrazione di piante grasse al mondo (più di 3500 di cui 1000 crescono solo qui).
Il paesaggio, che è montagnoso fino a pochi chilometri dalla costa atlantica, è comunque affascinante anche durante il resto dell’anno.

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Alcune piante grasse

Le strade sono sterrate ed è consigliabile percorrerle con un 4×4.
In particolare quella che attraversa il parco da nord-est a sud-ovest partendo dalla statale N7 a pochi chilometri da Springbok, è veramente suggestiva. Percorrerla non è mai noioso: scavalca montagne, percorre strette gole, attraversa torrenti in un continuo cambiamento di paesaggio.
Tracciarla sarebbe un impegno anche oggi. Eppure essa fu costruita tra il 1867 ed il 1871 da prigionieri comuni che erano alloggiati in un campo i cui resti sono ancora visibili (breve deviazione dalla strada principale).
Se si è amanti della flora e dei paesaggi bisogna mettere in conto di impiegare almeno 3 ore per percorrere i 100 chilometri dal suo inizio ad Hondeklip Bay, piccolo villaggio sul mare.

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Un campo di Erica (sinistra) e di Margherite (destra)

Non ho contato le innumerevoli volte in cui ci siamo fermati, ogni volta che ci siamo passati, ad ammirare il panorama con il sottofondo del cinguettio degli uccelli e a osservare da vicino le bizzarre forme e i meravigliosi colori dei fiori e delle piante.
A parte cito i profumi; non tutte le piante sono profumate ma è inebriante sfregare le foglie ed annusare per scoprire se e quale profumo emanano.
Vista, udito ed olfatto: anche in questo caso, come molte altre volte durante i nostri viaggi, la combinazione dei sensi ci ha provocato emozioni.
Naturalmente ci siamo sempre guardati dal raccogliere i fiori limitandoci a scattare foto.

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Discesa verso la costa

Hondeklip Bay www.hondeklip.co.za/
Hondeklip Bay è un villaggio sorto a metà del 19° secolo come porto di imbarco del rame estratto dalla miniera di Okiep (sulla N7 a nord di Springbok) che, a cavallo tra il 19° e il 20° secolo fu considerata la più ricca miniera al mondo. La strada menzionata sopra è stata infatti costruita per trasportare più agevolmente il minerale fino al paese che vide un rapido sviluppo. Il nome in Afrikaans significa “baia della roccia a forma di cane” e deriva da un masso, ancor oggi visibile, cui però il vandalismo e gli eventi naturali (fulmine) hanno fatto perdere la forma originale.
Nel 1871 fu valutato che sarebbe stato più conveniente utilizzare Port Nolloth, più a nord, per imbarcare il rame e Hondeklip Bay vide un rapido declino.
Tra il 1925 ed il 1994 vi sorse uno stabilimento per la pesca e lavorazione dei crostacei e dagli anni ’70 del secolo scorso al 2003 si sono scavati diamanti. Al termine delle operazioni la compagnia avrebbe dovuto risistemare il territorio martoriato ma poco è stato fatto. Attualmente si cercano diamanti in fondo al mare a poca distanza dalla costa con poco beneficio per la popolazione.
La comunità, di circa 500 persone, si sta orientando verso il turismo.

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Hondeklip Bay

Hondeklip Bay è il classico posto ove sostare se ci si vuole riposare, rilassare o pescare. Le possibilità di alloggio e vitto sono poche (puliti e ordinati cottages self-catering) ma la cortesia degli abitanti rende confortevole il soggiorno. Noi ci siamo sempre fermati a Honnehokke Resort.
Si può passeggiare lungo la spiaggia, guidare lungo la costa per alcuni chilometri o visitare il relitto dell’Aristea naufragata nel 1945 perché il capitano era ubriaco.
Una piccola colonia di foche è combattuta, al nostro avvicinarsi, tra la curiosità e la paura: ci osserva ma poi decide che è meglio stare al sicuro in acqua quando arriviamo troppo vicino.
Da qui, dopo aver percorso la strada attraverso il parco, è possibile proseguire verso sud-est e ritornare verso la statale N7 attraversando la zona mineraria e poi un territorio pianeggiante con diverse fattorie e pascoli.

Cederberg Wilderness Area www.cederberg.co.za/index.html
Lungo la N7, circa 350 chilometri a sud-est di Hondeklip Bay (e 200 chilometri a nord di Cape Town) si incontra il complesso montuoso del Cederberg (cime fino ai 2000 metri d’altezza) di notevole bellezza.
Deve il nome alle foreste di Cedro Clanwilliam (Widdringtonia cedarbergensis) che coprivano le montagne e che sono stati tagliati, tra i primi anni del ‘900 e il 1973 per essere utilizzati nelle costruzioni; più di 7000 furono usati come pali del telefono. Nel 1973 i Cederberg furono proclamati “Wilderness area” (territorio selvaggio e incontaminato).
Non vi sono alberghi ma campeggi o B&B o cottage autosufficienti situati in fattorie.
Gli amanti del fuoristrada possono percorrere strade sterrate e mulattiere (molte necessitano di permesso). In particolare la strada che da Clanwilliam si dirige a est verso Wuppertal e che compie poi un giro completo per tornare al punto di partenza, è spettacolare.
Il nome Wuppertal è stato coniato da due missionari tedeschi ai primi dell’800 e derivato dal fiume Wupper, in Germania, dalle cui vicinanze essi provenivano.

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Panorama del Cederberg

Lunga circa 170 chilometri e caratterizzata da continui saliscendi (dai 100 m d’altitudine di Clanwilliam si giunge fino a più di 1000 m), la strada attraversa scenari di rara bellezza e necessita di più di 4 ore per essere percorsa.
Gli escursionisti hanno di che sbizzarrirsi lungo i sentieri che passano tra rocce dalle forme bizzarre, tra foreste di cedri e Fynbos, vegetazione che ricorda quella mediterranea.
E’ una meta consigliata agli amanti della natura varia e incontaminata.

Testo e foto di Mauro Almaviva

Mauro Almaviva
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5 Responses to “Il Parco Namaqua in fiore e il selvaggio Cederberg, Sud Africa”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Mauro, per quanto mi riguarda, questo è l’articolo più bello che hai scritto. Le fotografie parlano da sole. Non sò nemmeno che dirti… (è grave che IO resti senza parole…) !!! Ecco, questo è il PARADISO TERRESTRE !!! Grazie, mi fai sognare e comincio ad avere una voglia pazza di partire… Resterà un sogno, ma come si sul dire: MAI SMETTERE DI SOGNARE !!!

    • Mauro scrive:

      Ormai vengono offerti pacchetti “all inclusive” a prezzi interessanti. Non è come viaggiare “a modo nostro” ma può essere un’alternativa per chi non c’è mai stato. Noi, in famiglia, continuiamo a sognare di poter tornare laggiù, immagina tu. Ciò non significhi che l’Italia non sia bella, anzi, ma non si possono fare (né è onesto farlo) paragoni perché si è in mondi diversi. Se però consideriamo vivere nell’Italia di ora, beh! credo che partiremmo.

      • Claudia Tagliabue scrive:

        Pienamente d’accordo con te Mauro, l’Italia di oggi è invivibile e partire sembrerebbe l’unica soluzione… Mai fatto paragoni fra il nostro Paese e tutto ciò che ci proponi, con i tuoi meravigliosi articoli, non avrebbe senso, due mondi totalmente diversi in ogni senso !!!

    • admin scrive:

      Ben detto Claudia!!!! Sono articoli molto belli e …mai smettere di sognare! Intanto fai gli auguri a Mauro perchè ora anche lui è ufficialmente entrato a far parte dei co-amministratori del Cofanetto. Non nel senso economico ( putroppo, siamo una piccola ” Armata Brancaleone”, che non guadagna nulla con il Cofanetto, infatti è non profit). Nel senso che ora il nostro caro Dottor Almaviva ha tutti gli accessi e i codici per potersi gestire da solo i suoi articoli e fare parte integrante della redazione!

      Cristina

      • Claudia Tagliabue scrive:

        Oh caspita, leggo solo ora !!! Complimenti DOTT. MAURO ALMAVIVA !!! Un traguardo di tutto rispetto !!! Magnifico. Allora speriamo di leggere di più… Buon lavoro !!!

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