“La competizione serve per imparare a migliorarsi sempre di più”. Intervista ad una giovane campionessa olandese di pattinaggio artistico sul ghiaccio e a rotelle.

Aylin Nederlof, campionessa di pattinaggio artistico. Foto di Sabine Nederlof.

Aylin Nederlof vive a Nuenen, in Olanda, in un delizioso paese piccolo ma molto famoso in quanto nel 1883 ci abitò, con i suoi genitori, il celebre pittore Vincent van Gogh. Ha 19 anni e sin da piccola si è dedicata al pattinaggio artistico, seguendo le orme della madre Sabine, pure campionessa nel campo. Un “campo”… lasciato molto presto per dedicarsi alla famiglia. Mamma Sabine ha trasmesso la sua passione per questo sport alla figlia, che segue da vicino in ogni gara ed allenamento, con costanza ed affetto. E anche tanto sacrificio. E’sempre lei a cucirle i vestiti, spesso stando alzata di notte, per inserirci una ad una… paiettes e strass.

Aylin durante una gara. Foto di Sabine Nederlof.

Aylin è una bella ragazza che dimostra meno anni della sua età, forse per il suo aspetto fragile, delicato; sorride spesso, e quando lo fa il suo viso si illumina, radioso. Ha uno spiccato senso dello humor ed è molto tenace. Quando balla sembra una farfalla che volteggia nell’aria lieve come una piuma, su note musicali a volte classiche, romantiche, a volte scatenate in un allegro girotondo. Ma sentiamo dalla sua “ viva voce” il racconto della sua storia. Aylin vive con il padre Frank, mamma Sabine ed il fratello Jeroen.

Aylin, ho dimenticato di citare qualcuno della tua famiglia?
Sì, abbiamo anche due cani. Uno è solo mio, si chiama Baloo. Non ho finito…abbiamo anche 7 gatti, un gallo, galline e pesci.

Una famiglia amante degli animali! Ma anche molto sportiva! Quando hai iniziato a pattinare?
A due anni e mezzo. Mia madre schettinava sempre, con mio fratello, che ha due anni e mezzo più di me; e quindi volevo farlo anch’io, con loro.

Allora hai cominciato a schettinare prima che a pattinare sul ghiaccio?
Sì, i pattini sono arrivati dopo: e precisamente quando mi recai ad un campo estivo dove davano anche lezioni di pattinaggio sul ghiaccio. Avevo circa 9 anni. Considerato che schettinavo molto bene, pensai che sarei stata brava anche con i pattini. Perchè non provarci? Ci rimasi una settimana e mi piacque molto.

Un bel primo piano di Aylin. Foto di Maria Cristina Giongo

Ti ha agevolato il fatto di essere nata nei Paesi Bassi, dove pattinare sul ghiaccio è uno sport comune? Nel campo competitivo l’Olanda è insuperabile; anche durante le ultime Olimpiadi invernali avete portato a casa molte medaglie d’oro!
Vorrei precisare che io non faccio gare di corsa: mi dedico solo al pattinaggio artistico. Il mio interesse va soprattutto al pattinaggio artistico a rotelle, che non è non molto in voga nel nostro Paese. In questo campo siete molto più bravi voi italiani!

Perchè ti piace così tanto?
Non lo so con precisione. L’ho sempre fatto e sono brava in questo sport. Questo fatto mi stimola a continuarlo.

Sei molto competitiva?
Mi piace la competizione; ma solo in quanto mi serve per migliorarmi sempre di più. Non mi piace se è fine a se stessa, solo per vincere.

Quindi non ti importa niente… se non vinci?
Ma io vinco sempre! Soprattutto sugli schettini. Quando mi è successo di non essere arrivata prima non ho pianto…se è questo che vuole sapere. Ho solo pensato: vuol dire che gli altri questa volta sono stati migliori di me.

Aylin durante le lezioni d’italiano. Foto M.C.Giongo

Non ti pesano gli allenamenti?In fondo devi rinunciare a tanto tempo libero per eseguirli.
Qualche volta; ma non posso definirlo un peso in quanto posso pianificarli come voglio, in modo che mi resti abbastanza tempo libero per fare ciò che ogni ragazza della mia età fa. Certamente non reggerei una vita basata solo sullo sport. Esco con le amiche, vado in discoteca, mi piace truccarmi e vestirmi bene. Sono una ragazza normale con una vita normale.

Sei una persona insicura? A volte mi sembri piuttosto timida, riservata, fragile…
No, al contrario: sono sicura e molto determinata, soprattutto nella mia capacità di portare a buon fine quello che mi interessa e che mi piace.

Tua madre ti segue nella tua carriera, ti accompagna ovunque. Siete sempre insieme. Direi che è la tua più grande fans.
E’ vero! Prima di tutto perchè anche lei faceva questo sport. L’ha smesso per dedicarsi alla famiglia.
In secondo luogo perchè sono sua figlia! E’ logico essere fans dei propri figli!

Una scelta coraggiosa quella di tua madre. La faresti anche tu?
Ora sono giovane ma un giorno, se dovessi sposarmi ed avere bambini, credo che seguirei il suo esempio. Lo sport non è tutto per me; non deve costituire un valore insostituibile.

Ancora una bella foto di Aylin durante le lezioni d’italiano. Foto M.C. Giongo.

Per concludere, Aylin, tu studi la lingua italiana, come mai?
Per tanti motivi. Sono stata in Italia per fare delle gare e ci vado ancora. Anche il campionato Coppa Eka si tiene in Italia, in questo mese. Quello mondiale in Spagna, in ottobre, e spero di essere selezionata per parteciparvi. L’Italia è il Paese migliore per il pattinaggio artistico a rotelle. Ho avuto anche un allenatore italiano, Massimo, che è venuto in Olanda alcuni mesi fa per darci lezioni private.
Inoltre mi piace molto il vostro Paese: è bello, fa caldo, ci vado in vacanza volentieri. il cibo è ottimo e la lingua è altrettanto bella. Per questo la studio con passione e impegno.

Maria Cristina Giongo
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Alcune informazioni di base sul pattinaggio artistico a rotelle (fonte Wikipedia)

Il pattinaggio artistico a rotelle è uno sport individuale, di coppia, di quartetti, di piccoli o grandi gruppi. Tecnicamente è molto simile a quello sul ghiaccio ma meno popolare. L’origine più antica del pattinaggio risale probabilmente ai pattini per il pattinaggio sul ghiaccio, nato nel Cinquecento in Olanda per potersi spostare più agilmente sulle spesse lastre di ghiaccio che ricoprivano ampi spazi.
Sconosciuta è invece l’origine dei pattini a rotelle, così come anche il nome del loro inventore. La prima data legata ai pattini a rotelle risale al 1743, anno in cui questo particolare modello fece la sua primissima apparizione nel corso di un’esibizione su un palcoscenico di Londra. In seguito i pattini ebbero molte modifiche di materiali per la composizione, mentre ora tutto ciò che cambia nei pattini è principalmente l’aspetto esteriore.

Quando una persona si avvicina allo sport del pattinaggio artistico a rotelle, è necessario che apprenda i rudimenti per poter eseguire gli esercizi più complessi. Questi esercizi sono le basi che danno stabilità e padronanza del pattino, passi spinta e il passo incrociato; oltre ad esercizi che aiutano nell’equilibrio e nel potenziamento della stabilità. (piegamento, seggiolino, angelo, bilanciato, anfora, semi anfora).
Nel “singolo”, detto anche libero, si pattina da soli su una musica eseguendo una serie di passi, dei salti e delle trottole. Questi esercizi sono diversi a seconda della categoria in cui un atleta partecipa e sono divise a seconda dell’età e delle difficoltà che si proporranno nel disco di gara.

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2 Responses to ““La competizione serve per imparare a migliorarsi sempre di più”. Intervista ad una giovane campionessa olandese di pattinaggio artistico sul ghiaccio e a rotelle.”

  1. Claudia Tagliabue scrive:

    Come sempre Cristina, riesci ad estrapolare ogni parte caratteriale della persona che intervisti. BRAVISSIMA !!! Aylin è adorabile, una ragazza semplice, moderna, al contempo tenace e seria!!! E’ molto giovane, ma ha vinto quasi tutto…..Mi piacerebbe rivederla sul ghiaccio era altrettanto brava, una libellula !!! Le auguro ogni bene e ancora tante medaglie d’oro….

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