Immortal. Quinto episodio.

Dipinto di John Collier, 1892, particolare

L’intrigante storia di Immortal, ideata e scritta da Valentino Di Persio, coadiuvato da Marica Caramia, é giunta al 5° capitolo in cui il protagonista deve fare i conti con una esuberante Immortal/Lilith che rivendica il suo diritto di esautorare la vera Immortal dal racconto. L’episodio presenta risvolti inaspettati che mettono a dura prova i nervi e l’equilibrio psicologico di Francesco.

Lilith. La Pantera dagli artigli d’argilla.

“Io sono “Elle” e tu non potrai sfuggirmi, di me non potrai più far senza. Sei schiavo della mia mente e prigioniero dei tuoi stessi sentimenti, lo sento!
La tua poetica ha risvegliato in me l’atavico gusto della sfida, la rivendicazione ad oltranza della mia dignità di Donna pari alla tua, anche nella scelta della posizione per soddisfarti, Uomo.
Non scrivere mai più poesie per nessuna altra donna che non sia io o te ne farò pentire! Sei avvisato Poeta.
Con te io non vorrò ridurmi al ruolo di Femmina, umile serva del primo Maschio, Adamo, del quale io ne fui promessa compagna non appagata, ancor prima di Eva, vittima lei stessa della mia perfidia, che sotto forma dell’infido Serpente, la indussi a trasgredire i divieti del Creatore. Lei, Eva, condannata a patire le sofferenze terrene, il dolore del parto, la sottomissione all’uomo, subirne la sua arroganza e seguirlo nell’errare senza meta e senza tregua dopo l’umiliante sfratto dall’Eden. Io sono l’eterna Regina che prese il volo per vagare libera nei cieli. Sono colei che non vuol darti tregua di giorno e la notte vuole turbare i tuoi sogni. Sono io la tua attrazione, il tuo frutto proibito, la tua Immortale passione per alimentare il mio orgoglio ed appagare la mia ancestrale voglia.”

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Dipinto di Dorian Cleavenger

Con questo ennesimo messaggio pregno di velate minacce affidato, come i precedenti, alla custodia del tergicristallo del lunotto posteriore della mia auto, Immortal era uscita allo scoperto, aveva voluto sorprendermi rivelandomi la sua vera natura, la sua prorompente forza di donna, determinata a raggiungere il suo scopo: sottomettermi alle sue fantasie represse.
Nella missiva, tutt’altro che poetica, la storia cominciava ad assumere connotati psicologici complessi. Di tutta evidenza, non si trattava più del capriccio di una giovane donna assillata da una elucubrazione giovanile ma di una femmina, probabilmente matura, con ubbìe mentali di tipo sessuale e di spasmodica voglia di dominio sul maschio.

Immortal, sembrava ormai certa del mio pieno coinvolgimento nel suo piano “diabolico”, del mio assoggettamento alla trama dei suoi oscuri disegni. Considerava, insomma, la situazione matura per sondare le mie reazioni, per valutare il grado della mia emotività, della mia curiosità, verificare se a livello psicologico fossi ormai arrivato ad un punto di non ritorno.

Con quel “Io sono Elle”, intendeva forse dirmi che il suo nome inizia con la lettera “L”? Un brivido mi percorse la schiena ripensando che con questa consonante iniziava il nome della donna più importante della mia vita. Di colei che all’alba di un nuovo giorno, s’era lasciata cadere tra le mie braccia nell’ultimo straziante sospiro prima di prendere il volo con un biglietto scaduto all’improvviso. Venni assalito da un senso di sconforto. –Francesco non andare in paranoia!– Mi dissi. –Stai vaneggiando! Lei non c’entra! Tienila fuori da questa storia, non confondere il sacro col profano.

Immortal é pronta a impigliarti nella sua appiccicosa ragnatela– mi dissi. Lei sa molto più di quanto tu non creda sul tuo conto, altrimenti non avrebbe tirato fuori quella consonante per gettarti nello scompiglio. Ti sta testando, ha iniziato a lavorarti ai fianchi, sta affilando le armi. Si sta preparando per la sfida finale. L’Armageddon. Abbandonai il foglio sul letto per rifugiarmi nella quiete del bagno. Avevo il viso infuocato e i battiti del cuore mi rimbombavano accelerati dentro al petto. Troppe emozioni in una sola giornata. Dalle stalle alle stelle e poi di nuovo giù nell’abisso. –Troppo, troppo!– Dissi a me stesso. Mi rinfrescai il viso con acqua fredda raccogliendola nei palmi delle mani. “Gli esami non finiscono mai” Eduardo docet. Abbozzai un sorriso, osservando il mio volto gocciolante allo specchio. Avevo bisogno di ritrovare calma e concentrazione per valutare bene gli eventi. Iniziai persino a pentirmi di non averla stoppata sin dall’inizio questa storia.

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Eppure c’era qualcosa che non mi quadrava nel comportamento di Immortal. Il cambiamento repentino, da romantica e fatale sognatrice ad aggressiva, sprezzante, pantera in agguato. Neanche la scrittura mi convinceva molto. Cercai nella tasca i due precedenti messaggi e, memore della tecnica adottata del mio amico Jhon Hernandez, procedetti all’analisi con l’aiuto di una grossa lente d’ingrandimento da collezionista di francobolli. Mi apparve subito chiaro che la scrittura non era lineare come quella dei due primi messaggi. Alcune “t” avevano la stanghetta, altre no. Alcuni caratteri mostravano segni di ritocchi come a correggerne il tremolio dei tratti. Seppure simile, l’inclinazione sembrava forzata, voluta espressamente, risultando nell’insieme non omogenea. Insomma, mi convinsi che non si trattava della stessa persona. Un’altra donna stava cercando di scalzare la vera Immortal?
L’atteggiamento indomito e ribelle della sedicente Immortal, il suo porsi in contrapposizione ad Eva, mi riportò alla mente la leggendaria biblica figura di Lilith, la prima vera donna, ripudiata da Adamo in favore di Eva perché si era rifiutata di sottomettersi a lui nell’atto amoroso, pretendendo, anzi, di mettersi lei sopra durante l’accoppiamento e rivendicando, già allora, la parità dei diritti, in quanto anche lei, come lui era stata creata da Dio dalla terra. Eh si, Lilith, dev’essere a questa figura retorica che l’Immortal Bis s’ispirava.

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Monica ascoltò il messaggio in religioso silenzio. Nessuna interferenza, nessun commento. –Ehy, ci sei!?– Le chiedevo ogni tanto, prima di continuare la lettura su Skype. La sua abituale verve ironica era scomparsa, nessuna presa in giro, come era solito fare.
Allora?– le chiesi.
St… upendo!– Rispose. –A Francé, sembrerebbe che ultimamente attiri le femmine come il miele attira le mosche!– disse ironica.
Risi di cuore nel vedere il suo viso turbato. –Ehy! Il preoccupato dovrei essere io non tu! Non sarai mica gelosa!?– scherzai.
No, no, è solo che non mi piace il tenore di questo messaggio.– rispose.
Non ti nascondo che pure a me trasmette un senso di inquietudine, anche se, ripeto, non penso si tratti della stessa persona, della vera Immortal, voglio dire.
E’ proprio questo che mi preoccupa– soggiunse Monica.
Vabbeh, allora secondo te, cosa dovrei fare a questo punto? Lascio perdere tutto?
Ti conosco, non sei il tipo da tirarti indietro in questo genere di cose!– rispose.
Se,se! Questo lo pensi tu! In ogni caso, sì, ormai sarebbe da vigliacchi desistere– soggiunsi. –E poi, francamente, sono incuriosito dai risvolti misteriosi di questa storia, chissà come andrà a finire! Non mi meraviglierei però se la Immortal/Lilith si presentasse all’appuntamento con addosso corsetto e stivali in latex nero, anelli, catene, piercing e frustino a nove code in mano– risata all’unisono –tutto l’opposto di quello che mi sarei aspettato dalla Immortal/Eva sognatrice– conclusi.
Non lo escluderei!– disse lei ridendo questa volta.
Stava somatizzando la sorpresa, almeno così mi parve.

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Dipinto di Jack Vettriano

Promisi a Monica di fare chiarezza sulla nuova situazione.
Decisi che, a partire dall’indomani, avrei riservato parte del mio tempo a dare la caccia all’ormai misteriosa Smart grigia con il tettuccio apribile.

Giunsi in via Civiltà del Lavoro poco dopo mezzogiorno. I locali della zona già cominciavano a pullulare di persone per la pausa pranzo. Trovai il punto ideale di osservazione all’ altezza dell’omonima piazza vicino ad un fioraio. Mi fermai con il muso della macchina rivolto verso Palazzo dei Congressi, seminascosto a ridosso delle piante esposte. L’addetto, forse un indiano, mi guardò in cagnesco, come dirmi che gli stavo violando il suo spazio vitale. Gli feci segno che sarei andato via subito. Col pollice alzato mi fece un cenno di assenso accompagnato da un sorriso. Meno male, pensai, ci sono rimasti solo gli stranieri a sorridere in questo Paese.
Vidi la Smart sopraggiungere a velocità moderata col tettuccio aperto, sempre lui alla guida e lei affianco con i soliti occhiali scuri. Mi transitarono davanti lentamente, senza essere visto. Feci marcia indietro per uscire dal nascondiglio ed invertire il senso di marcia. Girando a sinistra, me li ritrovai fermi in doppia fila che discutevano.

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Dipinto di Fabian Perez

Lampeggiai per segnalare la mia presenza, mi fermai ed aprii la portiera per scendere ma la Smart partì fulminea, sgommando, verso il Palazzo della Civiltà Italiana. Partii all’inseguimento. Sapevo che arrivato sotto “Colosseo Quadrato” i fuggiaschi avrebbero dovuto girare per forza a sinistra per riprendere la corsia inversa dall’altra parte della grande aiuola. Girai subito a sinistra per la bretella di raccordo tra le due corsie. La vetturetta, mi precedette d’un soffio all’incrocio.

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La tallonavo da vicino, cercando di sorpassarla senza successo. Riuscii ad affiancarla al primo semaforo rosso.
Abbassai il finestrino ed apostrofai il guidatore: –Ho solo bisogno di spiegazioni, si fermi un attimo, per favore!
A malavoglia fece cenno di si.
Al verde, svoltò sulla via Cristoforo Colombo arrestandosi poco avanti a destra in Piazza Marconi di fronte all’Obelisco. Scendemmo dalle rispettive vetture all’unisono. Mi venne incontro allargando le braccia. Si scusò dicendo che lui con quella storia non c’entrava nulla. –Ho solo accompagnato lei– disse, indicando la macchina –per fare un favore ad una sua amica-.
La Smart era vuota, di lei nemmeno più l’ ombra. Scomparsa, fuggita via.

Ebbi la sensazione che la signora dagli occhiali scuri, celata da qualche parte, stesse seguendo da lontano la nostra discussione. Manifestai comprensione a quel ragazzo ancora visibilmente imbarazzato, il quale non volle rivelarmi, scusandosene, l’identità della donna. Lo salutai con una lieve pacca sulla spalla, pregandolo di dire alla sua amica che lo scherzo era durato abbastanza e che era giunta l’ora di smetterla.

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Dipinto di Mark Spain, “Timeless Beauty”

Poco dopo, soddisfatto per quello che credevo fosse stato l’epilogo del tormentone, tirai un sospiro di sollievo e chiamai, euforico, Monica per informarla degli sviluppi. Commentò la notizia con un laconico e scettico –Lo spero bene! Però, fossi in te non ne sarei così sicuro!
Donna di poca fede– le dissi, ridendo.

Rincasai la sera verso le 20.30. Feci una doccia veloce prima di cenare con un Take Away dal Cinese: raviolini al vapore, pollo al curry e riso alla cantonese. Accesi il pc, tra i messaggi in arrivo, uno attirò subito la mia attenzione, proveniva dal giornale online ” Il Cofanetto Magico”. La Direttrice mi inoltrava una e-mail di una donna che asseriva di essere la “Immortalady” con la quale avevo avuto uno scambio epistolare a suon di rime nei commenti alla poesia “Il Buio d’Autunno”.

Da: Immortalady
A: Ilcofanettomagico
Oggetto: Sono nell’ombra.

Quel giorno d’autunno, con quella poesia mi staccai come una foglia dall’albero, cominciai a volteggiare, ad accarezzare l’aria intorno a Lui. Eppure erano solo parole, era solo un gioco.
Sono stupita da quello che la mente può creare quando non conosce l’essenza di chi si cela dietro, sono lusingata da tale gesto e comincio a sentirmi coinvolta.
Così ho cercato di Lui, ma ho trovato solo il suo contatto Maria Cristina, per questo Le scrivo. Vorrei che lei consegnasse la mia e-mail a Francesco, così facendo quella foglia potrà decidere di mettere i piedi a terra, altrimenti la testa le continuerà a girare a vuoto.

e-mail: ??????????@?????.com

Grazie.

La tachicardia riprese il sopravvento.

Valentino Di Persio e Marica Caramia

Segue il prossimo mese…
Proibita la riproduzione del testo.

Valentino Di Persio, un abruzzese di Brittoli (PE), trapiantato a Roma, ha conseguito una formazione linguistico-sociologica, scoprendo tardi la sua vena creativa. Ha pubblicato una raccolta di poesie presso la Casa Editrice “Pagine”, collana “Poeti Contemporanei” n.63 e collana “I poeti contemporanei – 7 autori” n.35. Nelle sue composizioni la donna assume un ruolo preminente, quasi celestiale, capace di ispirare alti sentimenti e provocare forti emozioni.

Marica (Maria Domenica) Caramia, é una giovane donna, dono prezioso della terra di Puglia, che incarna, a pieno titolo, la voglia di riscatto della nuova generazione da un torpore latente, dall’insicurezza dei tempi, dalle incertezze del presente. Marica ha scelto l’arte, la pittura, la poesia, come forma espressiva per l’approccio alla vita. Nelle sue opere l’amore assume sempre un ruolo intenso, vibrante, predominante. Ha collaborato alla stesura del testo e della sceneggiatura della Commedia Musicale “Gelbe Lügen”.

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7 Responses to “Immortal. Quinto episodio.”

  1. Nenè scrive:

    E chi sarebbe adesso quest’altra? possibile che la nostra Immortal abbia una rivale o che sia affetta da bipolarismo? :) attendiamo risposte.

    • Valentino scrive:

      Cara Nenè,non si tratta di bipolarismo! Sono proprio due ! Immortal/Eva la buona,la mite,la passionale; Immortal /Lilith,l’ insoddisfatta,indomita ribelle,femminista convinta.Insomma,un’intrusa,quest’ultima,decisa a sovvertire i piani della romantica Immortal/Eva.Vedremo come andrà a finire nei prossimi due episodi.Grazie per il commento.
      Valentino

    • Marica C. scrive:

      Nenè….
      per le risposte: Attendere Prego!!! 😀

      un bacio

  2. ChryBiancoscudato scrive:

    Sempre piu’ appassionante….bravissimi Valentino e Marica ! Per il “povero” Francesco..si prospettano tante notti insonni :p E il bello deve ancora venire 😀

  3. Valentino scrive:

    Hai proprio ragione Chry, gli rimangono solo due episodi per decidere come e se soccombere ! Ahahahahahah

    • ChryBiancoscudato scrive:

      Aahahahahah speriamo che riesca a trovare il colpo di coda…..ribelliamoci a queste mistress diaboliche :p Aahahahahah scherzo….in realta’ mi piacerebbe proprio essere nei panni di Francesco….;) Sarei un degno compagno di viaggio…nei meandri dell”Inferno”….per la sensuale e sublime Immortal <3

      Un abbraccio grande,Valentino…e un bacione sincero alla mia cara amica Marica :*

      • Marica C. scrive:

        Christian, ma come…
        prima parli di ribellione verso le mistress e poi dici di voler essere nei panni di Francesco?? Comincio a pensare che il termine “ribellione” possa avere svariati significati nascosti….

        Grazie a Te. Ricambio il bacio e ne approfitto per un abbraccio! :)

        PS. A chi non affascinano i meandri infernali?!

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