Il viaggio. Non piangete per me, parto felice.

Questa poesia, questo messaggio d’amore è stato scritto da un grande uomo: primario medico all’Ospedale Luigi Sacco di Milano, plurispecialista. Credeva fermamente nella sua professione, sempre al fianco del paziente che soffriva.

Prof. Fulvio Giongo, primario medico, specialista in medicina interna, cardiologia, oncologia, psicologia. (foto Maria Cristina Giongo)

Era anche specialista in oncologia, per cui, quando lui stesso venne colpito dal cancro (all’intestino), sapeva bene il percorso di dolore che lo aspettava. Ai suoi pazienti diceva spesso di lottare, di non perdersi d’animo, per quanto fosse possibile.
Infatti lui stesso visse questa malattia con lo stesso coraggio e fede con cui aveva trascorso la sua vita.

Viaggiò, continuò a giocare a tennis, a studiare, a mangiare il gelato, che adorava, a condurre la sua esistenza come ..se niente fosse. Morì con una fiala di morfina sul comodino che non volle mai usare, perchè desiderava trascorrere gli ultimi giorni che gli restavano da passare su questa terra lucido, cosciente: in attesa del momento in cui Dio avrebbe deciso di portarlo con sè là dove il male non esiste più. Sorrideva ed era sereno.

“Pazienza!”, diceva. “Non drammatizziamo. E’ successo a me come a tanti miei pazienti. Ora li capisco ancora di più quando si lamentavano…. E’ giunto il mio momento di andarmene: non posso che essere felice di aver vissuto”.

Mi lasciò una poesia pregandomi di leggerla quando sarebbe spirato, di darla alla mamma e anche di pubblicarla, se lo desideravo: perchè fosse di conforto ad altri nel suo stato.
Eccola; è dedicata principalmente a mia madre, sua amata moglie, che chiama “mio girasole”, con la quale ha condiviso tutta una vita: sposata quando erano due ragazzini.
Grazie, Papà, per averci amate, le mie sorelle e me. Grazie per aver voluto continuare ad esistere in me, dandomi la vita.

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

Fulvio Giongo, senza capelli a causa della chemioterapia, durante un’ udienza con il beato Papa Wojtyla. In seguito mi disse che, sapendo quanto fossero malati tutti e due, si fecero coraggio a vicenda. Giovanni Paolo II gli chiese di pregare per lui: il prossimo ottobre verrà proclamato santo.

IL VIAGGIO

Forse qualcuno piangerà per me,
 eppur vi dico: non spargete lacrime
  ma intrecciate ghirlande d’ amore,
   perchè vado felice, con me portando
    la vita, che tanto sorride al mio cuore.

      Molto ho sofferto ed ho lottato
        sperando che il mondo, il tuo, il mio,
         tutto il mondo di Dio ne uscisse migliorato,
          ma così non è stato.

            Felice men vado, danzando canzoni
             là dove tu ed io, mio girasole,
              e voi, mia diletta prole,
               vivremo per sempre baciati dal sole.

                 Là dove senz’ alcun pentimento,
                  qual pallida rugiada,
                   tutto ricopre
                    e tutto s’avvolge
                     nella coltre del tempo

Fulvio Giongo

Ottobre 2002

…… “là dove tu ed io, mio girasole,
e voi, mia diletta prole,
vivremo per sempre baciati dal sole”.

(F.G.)

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3 Responses to “Il viaggio. Non piangete per me, parto felice.”

  1. Angela Ceci scrive:

    CARA CRIS CHE PADRE ADORABILE HAI AVUTO LUI NONOSTANTE TUTTO VI DAVA CORAGGIO PENSAVA ALLA TUA MAMMA E AI FIGLI QUESTO E’STATO UN ATTO D’AMORE. SCUSAMI CRIS MA NON POSSO PIU ANDARE AVANTI. POSSO SOLO DIRE CHE HAI AVUTO UN GRANDE PADRE. UN GRANDE OMAGGIO AL MARITO AL PADRE E PRROFESSORE FULVIO GIONGO E SUA MOGLIE.

  2. maria cristina giongo scrive:

    Grazie di cuore, cara Angela Ceci! Un abbraccio sentito, Cristina

  3. Claudia Tagliabue scrive:

    Cristina, pelle d’oca e occhi lucidi..!!! Un meraviglioso tributo al tuo adorato papà, grande uomo, medico eccezionale, persona meravigliosamente unica !!!Nn ho avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo, ma dato che abito di fronte al vostro ex appartamento, mi sembra nn se ne sia mai andato….Pensa che quando capita, definiamo ancora la vostra casa : “l’appartamento dei Giongo”… nonostante siano passate due famiglie…. La poesia dedicata alla mamma, ma anche a voi ragazze, è semplicemente splendida, irradia colore, proprio come i girasoli…. Grazie cara, di averci resi partecipi di questa parte della tua vita privata….

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