Grazie, Papa Francesco! La resurrezione come ricompensa. Editoriale.

Cari lettori online,

Da questo mese la formula del mio editoriale cambierà. Invece di essere, come al solito, un anticipo degli articoli che leggerete nei prossimi giorni, vi lascerò un mio pensiero su cui riflettere per sentirci ancora più uniti fra di noi.
Con un caloroso ringraziamento a tutti i collaboratori che ci hanno lasciati per impegni improrogabili, a quelli che ancora scrivono per voi e a quelli che fra poco entreranno nel Cofanetto per donarvi nuove magie.

Questo mese la mia riflessione riguarda la Pasqua; la Pasqua come resurrezione. Risorgere è un verbo bellissimo, denso di significato. Mi fa pensare ad una grande festa dove tutti ballano e cantano; ai fiori, al sole, alla natura che si risveglia dopo un lungo inverno. Ai colori più intensi di uno splendido tramonto osservato da un aereo, con l’emozione di viverlo più da vicino, in attesa dell’alba. L’alba della resurrezione.

Foto M.C. Giongo

Mi fa poi pensare al nuovo Papa Francesco, al suo dolce sorriso colmo di speranza per la Chiesa, per tutti noi. La famosa fumata bianca e poi la sua apparizione al balcone è stata seguita in diretta da 3,3 milioni di olandesi. Di lui oramai si sa tutto; ma vorrei raccontarvi un particolare curioso di quella bellissima sera di mercoledi 13 marzo 2013. Ho già dato la notizia in un mio articolo pubblicato dal quotidiano Avvenire venerdi 15 marzo (a pag.8), e ne riparlerò con più particolari in un mio prossimo servizio per il Cofanetto.
Si tratta di questo:in Olanda c’è un’antica basilica, in Oudenbosch (un paese nella regione Noord Brabant) ricostruita nel 1867 come una copia di quella di San Pietro a Roma. Soltanto che è 16 volte più piccola come volume. La cupola, alta 63 metri, sembra che…volteggi lievemente mentre la si guarda, per via di un sapiente gioco architettonico! Ebbene: quando è stato eletto Papa Francesco, davanti alla Oudenbosch Basiliek era stato posto un camino come quello di San Pietro, da cui è pure uscita una fumata bianca…in contemporanea: alle ore 19 e 5 minuti!
Il fumo bianco è salito al cielo e molti olandesi l’hanno visto dalle loro case: habemus Papam!

Finalmente anche la Chiesa cattolica sta risorgendo (dopo un brutto periodo!) con questo Papa, che, dotato di tanta umiltà (e di una semplice croce di ferro), ha promesso di farla tornare la Casa dei poveri: il rifugio dei bisognosi, il punto di comunione dei fedeli. Uno scudo contro la corruzione ed i corrotti, creando una fonte di speranza per e in tutti noi. Grazie, Papa Francesco, caro Jorge Mario Bergoglio!

Risorgere mi fa pensare anche ai nostri cari defunti,che, abbandonato il loro corpo ora sono di nuovo accanto a noi con l’anima e con la mente, per proteggerci. Alla fine del loro viaggio speriamo che alla stazione abbiano trovato Gesù ad accoglierli, con i suoi angeli; per accompagnarli in cielo fra le braccia del Padre Universale, e della Madonna, madre di tutti.

Risorgere vuol dire rivivere in chi ci ha tanto amati, rifiorire.
E poi significa rialzarsi, risollevarsi: più forti di prima. Con più coraggio di prima!
In quanto ogni volta che un grande dolore ci colpisce solo la speranza della rinascita può darci la forza di sopportarlo. La sofferenza non ha senso; è brutta, ingiusta, crudele. E’naturale arrabbiarsi, odiarla, piangere, disperarsi. Ma poi accade sempre qualcosa che ci fa vedere oltre; piccola o grande che sia, è sempre “un segno” che ci fa capire la necessità di andare avanti per arrivare alla fine del percorso che ci è stato destinato. In modo da godere poi pienamente della ricompensa che ci siamo meritati.

A volte basta un raggio di sole che improvvisamente ci attraversa la strada o che spunta fra le foglie di un albero, dopo un temporale. Oppure quel buon profumo che si sprigiona dalla terra bagnata, dall’erba tagliata d’estate. Spesso è accorgersi che al mondo ci sono anche tanti uomini buoni, capaci di amare, di dare, di aiutare e confortare i loro simili.

Quando risorgeremo, finalmente liberati dal dolore, entreremo nel mondo dei felici dove ci attendono i nostri cari che ci hanno preceduti. Ecco, volevo solo dirvi di pensare a questa possibilità, nei momenti di sconforto e di tristezza.

Buona Pasqua a tutti, buona Pasqua a Papa Francesco, nostra nuovo guida per un futuro migliore. E…”buon pranzo”, come Lui stesso ha detto dopo aver recitato il suo primo Angelus da Pontefice!

Un abbraccio dalla vostra, come sempre vostra,

Maria Cristina Giongo
CHI SONO

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La parte finale dell’Angelus, prima in latino e poi in italiano ed olandese:

Ave Maria… Ora pro nobis, Sancta Dei Genetrix, ut digni efficiamur promissionibus Christi. Oremus. Gratiam Tuam, quaesumus, Domine, mentibus nostris infunde, ut, qui angelo nuntiante, Christi, Filii Tui, incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem ad resurrectionis gloriam perducamur. Per eundem Christum, Dominum nostrum. Amen.

Ave Maria, piena di grazia…
Prega per noi santa madre di Dio.
Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo: Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu che, all’annuncio dell’Angelo, ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Wees gegroet… Bid voor ons, Heilige Moeder Gods, – opdat wij de beloften van Christus waardig worden. [1] Laat ons bidden. Heer, wij hebben door de boodschap van de Engel de menswording van Christus uw Zoon leren kennen. Wij bidden U, stort uw genade in onze harten, Opdat wij door Zijn lijden en kruis gebracht worden tot de heerlijkheid van de verrijzenis. Door Christus, onze Heer. Amen.

Hanno collaborato a questo numero:

Imma Paone,
Angela Marcella Guarnieri,
Pietro Pancamo,
Valentino Di Persio,
Cristina Giongo

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