L’Olanda ha votato. Hanno vinto gli amici dell’Europa. La maratona elettorale.

I due leader dei partiti che hanno vinto le elezioni in Olanda, già in testa nei primi conteggi dei voti di ieri sera: Mark Rutte (Vvd), che ha ottenuto 41 seggi e Diederik Samsom (Pvda), 39. La destra e la sinistra ad un tavolo per decidere le sorti dei Paesi Bassi.

Sono le ore 23 e 30 ed il Cofanetto magico può già annunciarvi i pronostici definitivi delle elezioni politiche che si sono tenute in Olanda, che stiamo seguendo in questa… notturna maratona elettorale. Quest’anno sono molto importanti, dopo che il governo ha dato le dimissioni alla fine aprile. Dal 2010 al potere c’era il partito liberale, Vvd, con il Partito Cristiano democratico, Cda, e, come appoggio esterno, il partito di estrema destra di Geert Wilders, partito della libertà (Pvv).

Ricordiamo che in Olanda è la quinta votazione nel giro di 10 anni. I seggi in parlamento sono 150.

Ebbene, sino ad ora c’è stata una (preannunciata) svolta a sinistra, con l’appoggio al partito dei lavoratori (Pvda) ma anche la conferma del partito liberale di Mark Rutte, Vvd. Il Vvd ha ottenuto 41 seggi (10 in più) e il Pvda 40 (anche 10 in più)

Grandi perdenti il partito di Geert Wilders che è sceso di 11 seggi e il Cda, che ne ha persi 8, arrivando a 13 seggi. Il partito socialista, Sp, è rimasto a 15 seggi. Un nuovo partito, quello degli anziani , (50 +) partito da zero, ha ottenuto 3 seggi.

Soltanto domani mattina si sapranno i risultati definitivi ma sino ad ora possiamo dire che l’Olanda ha scelto per la stabilità, sia pur ancora “indecisa” fra destra e sinistra.

Da domani si potranno quindi fare le possibili coalizioni.
Geert Wilders, grande vincitore nelle elezioni del 2010, è stato “punito” per la sua politica contro l’Europa Unita e alcuni recenti scandali, “scoperti” proprio alla vigilia delle elezioni.

Compreso quello di ieri, da cui si evince che un gruppo americano anti islam ha pagato 500.000 euro all’ avvocato che lo ha difeso contro un processo per aver seminato odio razziale (concluso con la sua piena assoluzione). Questo avvocato è molto famoso in Olanda: si tratta di Bram Moszkowicz.

Wilders è apparso teso, dispiaciuto, ma ha dichiarato di essere pronto a riprendere la lotta contro l’immigrazione e la “schiavitù da Brussel”: questa volta, però, dall’opposizione. ” Per ora ci lecchiamo le ferite”, così ha concluso il suo discorso dopo aver saputo i risultati elettorali.

C’è stata molta tensione in questi giorni nei Paesi Bassi e molta confusione ma ora, visti i primi pronostici, i cittadini hanno compiuto una scelta occulata.

Una curiosità: I seggi più affollati…sono state le stazioni, dove sin dalle ore 7 e 30 del mattino i viaggiatori hanno potuto votare prima di recarsi al lavoro. Ben 40 seggi elettorali in altrettante stazioni.

Ore 6 e 30 del mattino.

Risultati finali. Il partito liberale di Mark Rutte resta il più grande partito dei Paesi Bassi, come nelle elezioni del 2010, con 41 seggi, seguito a poca distanza dal partito dei lavoratori ( Pvda) di Diederik Samsom, con 39 seggi. Grandi perdenti il partito democratico (Cda), prima al governo, ed il partito della libertà di Geert Wilders. Il partito di sinistra D66 guadagna 2 seggi, anche quello degli animali e quello dei 50+ (nuovo). Perde anche rovinosamente il GroenLinks, il partito dei verdi, di sinistra, che scende da 10 a 3seggi.

L’Olanda ha ridato la fiducia ai liberali che hanno governato in questi due anni, nonostante la crisi economica e tante polemiche; l’ha levata a chi è contro l’Europa unita. A gran richiesta la sinistra al governo.

Molti i giovani che hanno votato. Ora sarà un problema formare un governo “di mezzo”.

In passato l’Olanda ebbe due governi definiti “viola” (paars), con la destra e la sinistra insieme: Kok 1 dal 1994 al 1998 e Kok 2 dal 1998 al 2002. Viola significa il colore che risulta da un misto di blu (colore del partito liberale ) con il rosso ( tinta base del partito socialista). Si trattava quindi, come abbiamo detto, di un governo formato da liberali e partiti socialdemocratici ( fra cui il D66), senza il partito cristiano democratico.

Solo nei prossimi giorni (o mesi?)ci sarà maggior chiarezza su probabili alleanze.

Nel pomeriggio intervista con un commentatore politico, per le prime reazioni a caldo, che pubblicherò sul quotidiano Avvenire, con uscita nel numero di domani.
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Maria Cristina Giongo
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e Hans Linsen

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