Un francobollo ha cambiato la mia vita

Francobollo

Un francobollo ha cambiato la mia vita; e sono partito alla scoperta delle Isole Figi, per andare OLTRE. Oltre ogni confine. Ho iniziato a combattere gli insetti killer e poi….

Intervista con Wilco Liebregts, un ricercatore olandese che ha lasciato il suo Paese per scoprire nuovi mondi e nuove possibilità per guadagnare e vivere bene anche in mezzo alle Mangrovie; e a grossi granchi che potrebbero far guadagnare molti soldi…

Il dottor Wilco Liebregts durante l’intervista

Foto di Maria Cristina Giongo

Questa volta dal Cofanetto magico uscirà una storia di vita come ce ne sono tante ma di cui si parla poco. Quella legata a persone che ad un certo punto della loro esistenza decidono di partire e di lasciare la loro patria per inseguire desideri e sogni. Desideri di cambiare vita, abitudini, interessi, lavoro; sogni di libertà, di ricchezza, di ideali da realizzare, sete di conoscere, di sperimentare.

Rircordate il famoso treno di cui abbiamo parlato nelle nostre briciole di saggezza e sul coraggio di saltarci sopra quando ti passa accanto? Ma come finiscono queste storie? Sono tutte a lieto fine? Ascoltiamo il racconto del dottor Wilco Liebregts, 50 anni, nato a Waalre, nel sud dell’Olanda; adesso vive alle Isole Figi, è sposato con una donna del posto ed ha 4 figli.

Le Isole Figi (ex colonia inglese) sono un arcipelago vulcanico al sud dell’Oceano Pacifico. Il clima è mite.

Quando ha capito che non voleva più vivere nel suo Paese d’origine?

Molto presto. Sin da piccolo, quando facevo una gita in bicicletta con gli amici, non volevo mai fermarmi in un determinato punto o villaggio, come gli altri: volevo sempre andare oltre. Oltre è diventata la mia….parola chiave. Quando iniziai a studiare agraria il mio interesse si concentrò sugli insetti e sulle piante tropicali; soprattutto su come difenderle dai parassiti. Infatti mi specializzai nelle tecniche biologiche per combattere le malattie delle piante. E nel 1981 partii per le Isole Figi per compiere uno stage di 6 mesi. Fu il periodo più bello della mia vita.

Perchè scelse proprio le Isole Figi?

Può sembrare strano ma lo devo al mio hobby di collezionare francobolli. I francobolli delle Isole Figi mi piacevano e mi attiravano più di tutti gli altri. Nel 1984 finii gli studi e trovai subito lavoro in una ditta tedesca a Samoa, specializzata in insetti. Io mi occupavo di testare i pesticidi. E’molto importante, se vogliamo salvare la flora di queste bellissime isole, di occuparsi degli insetti malati che vi entrano contagiando le piante e moltiplicandosi rapidamente (se non vengono eliminati in tempo).

Scusi l’ignoranza, ma come e da dove arrivano questi insetti killer?

Via le navi, i turisti, persino i vestiti delle persone che entrano nelle isole, via altre piante, il legno. Una volta scoperti li mettiamo in quarantena. Anche la fauna del luogo ne risente; per esempio gli uccelli che nidificano sul suolo. Infatti quando sono arrivati i ratti hanno cominciato a mangiare le loro uova (e i loro piccoli); proprio perchè alcune specie di uccelli, non conoscendone il pericolo, non avevano necessità di nidificare sui rami.

In queste isole ci sono 3000 specie di piante tropicali, un terzo sono endemiche (cioè del luogo), come una specie di palma che si trova soltanto in questi posti. Vanno assolutamente difese per impedirne l’estinzione. Bisogna anche considerare che se una malattia entra nell’isola, a volte ci vogliono 2 anni prima di scoprirla. Dipende anche dalla lunghezza di vita dell’insetto che ne è portatore.

Ci sono tanti modi “biologici” per difendere le piante dai parassiti?

E’ un discorso molto specialistico ma posso raccontarle che ho lavorato in una catena di resort nelle Maldive, in Cina, Tailandia, Marocco dove i problemi ovviamente sono diversi a seconda della zona e del continente in cui si trovano. Per alcuni il problema sono le zanzare; ma le zanzare possono riprodursi solo nell’acqua. Quindi bisogna evitare che vengano costruiti accanto ad acquitrini e che sia sempre rispettato il fattore igiene. Anche una tazza lasciata per ore con residui d’acqua dentro, può attirare le zanzare. Alcuni resort (dove una camera arriva a costare, per una sola notte, dagli 800 fino a 1500 euro), costruiti nei boschi, devono combattere con il problema dei ratti. Essi si possono eliminare con piante per loro nocive, con cui circondare lo stesso resort. Infatti il lavoro più importante è quello preventivo. E l’igiene, ripeto, è un elemento fondamentale.

Nostalgia dell’Olanda?

Assolutamente no! Dove vivo ora, a Figi, sto benissimo. La mia casa ha una vista sul mare, si lavora tranquillamente, in pace, senza stress. La mentalità della gente del luogo è insita nel loro più saggio proverbio: non fare oggi quello che puoi fare anche domani. Proprio l’opposto di quello che dicono i miei connazionali! Il tempo è più bello; come potrei avere nostalgia del grigio cielo d’Olanda, sempre gonfio di pioggia?

Non le manca neppure l’organizzazione del suo Paese dove tutto è regolato punto per punto? A me pare molto positivo….

A me no! Anzi…detesto le regole del mio Paese, dove non puoi costruire neppure un cancello nel TUO giardino, che subito ti arriva una protesta da parte dei vicini di casa o dal comune!

In Olanda c’è troppa burocrazia. Ogni tanto vado a trovare la mia famiglia ma non vedo l’ora di ripartire. Dove vivo ora c’è meno criminalità, si lavora con più soddisfazione. Inoltre la popolazione è affabile, cortese.

La droga? Un po’di mariuana ma non le droghe pesanti.

Ho persino fondato una mia ditta, la Eco-Consult Pacific, che si occupa di reperire personale specializzato per le imprese del Pacifico che ne hanno bisogno. Spedisco anche annunci di lavoro a chi desidera riceverli per trovare possibilità di impiego in queste zone. L’ho creata in un momento in cui c’era meno lavoro nel mio campo e dovevo quindi trovare una scusa per continuare a vivere alle Isole Figi…..

Inoltre abbiamo un sito, www.pestnet.org a cui si possono rivolgere tutti coloro che hanno problemi di parassiti che distruggono le loro piante. L’idea è nata dal fatto che su queste isole non ci sono specialisti; per esempio un contadino che ha un insetto che mangia le sue banane non sa a chi chiedere aiuto. Per cui può mandarci una foto della sua pianta di banana intaccata dal parassita e nel giro di poco tempo gli facciano avere una risposta risolutiva del problema; anche via altri esperti che sono iscritti al sito (in tutto il mondo ci sono 900 specialisti di piante) i quali possono reagire immediatamente se hanno riconosciuto il problema.

Ma un contadino che vive su una piccola isola non avrà certo il computer e forse neppure una macchina fotografica!

E’ vero, ma può sempre rivolgersi al suo Comune di residenza, che poi ci invia foto ed email.

Vorrei precisare che possono scriverci tutti quelli che hanno problemi con le loro piante. Non solo gli isolani.

Progetti per il futuro?

Certo! Ne ho una molto importante, a livello commerciale.

Da bravo olandese! Infatti si sa che gli olandesi sono abili commercianti!

Non posso negarlo!. Il sangue olandese continua a scorrere nelle mie vene pertanto: ho pronto un progetto per un allevamento di granchi da vendere poi ai ristoranti e catene alimentari.

GRANCHI? Che cosa c’entrano i granchi con le piante e i parassiti?

C’entrano, c’entrano…In queste isole ci sono dei granchi enormi la cui carne è molto saporita. Le femmine producono 2 milioni di uova per volta, al ritmo di ogni 2 settimane. Ma le uova vengono poi mangiate quasi tutte dai pesci. La mia idea, già concretizzata sulla carta con altri specialisti, è di creare un allevamento nelle mangrovie (che adesso servono a poco o niente), affidato agli abitanti del luogo; per creare nuova forza lavoro e fonte di guadagno. I quali poi venderebbero i granchi a noi che li rivenderemmo in altri Paesi interessati a questo commercio, come il Giappone, l’Australia, ecc. Basterebbe l’immissione di due grossi granchi maschi in una mangrovia e di una femmina; in questo modo verrebbero salvate 1 milione di uova a volta. La mangrovia è quella formazione vegetale o forestale costituita da piante prevalentemente legnose che si sviluppano sui litorali bassi delle coste marine tropicali. Esistono allevamenti del genere in Cambogia ma là i granchi vengono nutriti con ormoni per cui non sono sani; infatti stanno diventando un cibo sempre più scarso e quindi anche sempre più ricercato.

Interessante, Dottor Liebregts…Quando comincerete?

Quando avremo trovato 1 milione e mezzo di euro per avviare l’attività. Nel giro di pochi anni chi avrà investito i suoi soldi potrà raccogliere degli ottimi frutti.

Insomma, “buon sangue non mente”, diciamo noi in Italia. Nonostante sia scappato dall’Olanda (e non abbia nessuna intenzione di tornarci) Wilco Liebregts è riuscito ad unire l’utile al dilettevole e chissà che non si arricchisca allevando giganteschi granchi; al posto di dare la caccia ad insetti parassiti. La vita è questa; una continua sorpresa! Soprattutto per chi ha trovato il coraggio di salire su quel famoso treno di passaggio….

Wilco Liebregts
Managing Director
Pacific Expertise for Pacific Solutions
P.O. Box 5406, Raiwaqa P.O.,
Suva, Fiji Island
Phone/Fax: + ( 679) 3322 607
Email: ecoconsult@connect.com.fj
www.ecoconsultpacific.com
www.pestnet.org

Una mangrovia

Maria Cristina Giongo
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