Archivio della Bauhaus

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UNIFICHIAMO I LINGUAGGI CULTURALI ARTISTICI: CHE COSA E’ LA BAUHAUS.

Fondata a Weimar, in Germania, da Walter Gropius nel 1919, la Bauhaus, “casa della costruzione”, fu una scuola di arti e mestieri che si proponeva di accogliere e fondere tutte le attività visuali, ponendosi lo scopo di unificarne i linguaggi sopprimendo ogni suddivisione tra architettura, scultura, pittura, artigianato artistico (da cui sarebbe derivato il moderno design), perseguendo l’unificazione di tutte le discipline sia tecniche che artistiche sulla base di una rigorosa razionalità.
Il programma della Bauhaus nacque sotto l’influenza di un movimento fondato in Olanda nel 1917, “De Stijl”, dal quale derivò l’ideale di ricondurre l’arte ad una purezza formale assoluta, di impronta geometrica, matematica e razionale.
E’ opportuno ricordare che “De Stijl”, fondato da un gruppo di artisti di varie discipline (Van Doesburg, Piet Mondrian, Van Der Leck, Oud, Van’t Hoff, Wils, Vantongerloo, Huszar), fu un movimento di pensiero di natura morale, frutto di una cultura calvinista ad impronta razionalista volta alla ricerca di soluzioni ordinate, essenziali, precise nello spirito della tradizione culturale di un popolo puritano e pragmatista che costituì, con questo movimento, la radice del Razionalismo non solo europeo.

Dalla Bauhaus uscirono progetti del tutto innovativi non solo di architettura ed urbanistica, ma anche di oggetti, mobili, utensili funzionali, semplici, accurati, dal disegno pulito ed essenziale, prodotti industrialmente e quindi a basso costo, alla portata di tutti, connessi alla moderna realtà tecnologica e produttiva.
Il corpo docente della Bauhaus, oltre a Walter Gropius, fu costituito da una nutrita schiera di personaggi di grande valore, Mies van der Rohe, Vassilij Kandinskij, Paul Klee, Piet Mondrian, Max Bill, Oskar Schlemmer, Moholy-Nagy, Lyonel Feininger e molti altri spiriti liberi.
Osteggiata dal governo totalitario nazista, che ravvisò un pericolo nella libertarietà del suo insegnamento, la Bauhaus venne chiusa nel 1933, dopo di che la maggior parte degli intellettuali che vi avevano aderito abbandonò la Germania verso altri paesi democratici in grado di accoglierli, contribuendo a diffondere nel mondo, compresa l’America del nord, il messaggio della Scuola di Weimar e dando origine all’architettura moderna ed all’astrattismo pittorico.

Nei primi anni ’60, si pensò di radunare ed organizzare in un Archivio ufficiale della Bauhaus materiali inediti, testimonianze, prototipi, una lodevole iniziativa che si concluse nel 1978 con la costruzione, a Berlino di un edificio dedicato allo scopo; su un progetto dello stesso Gropius.
In occasione dei 90 anni passati dalla fondazione della Scuola di Weimar, è stata ora organizzata una serie di manifestazioni che coinvolgono tutte le tre sedi storiche della Scuola, Berlino, Dessau e Weimar, per offrire finalmente una corretta ed esaustiva visione storica di un’esperienza unica e determinante per tutta la cultura a seguire.
L’iniziativa collettiva mette in mostra con il titolo “Bauhaus. Un modello concettuale”: ben 900 opere uscite dalla celebre Scuola, cominciando da Berlino, dove l’esposizione è stata inaugurata nello scorso luglio, per approdare dal 4 ottobre al MOMA di New York, che la ospiterà fino al 18 gennaio 2010. Il titolo dell’esposizione newyorkese sarà “Bauhaus 1919-1933. Cantieri per la modernità”.
Il 4 ottobre è anche la data di chiusura della parallela mostra di Dessau, “Bauhaus in azione”, che offre ai visitatori inediti filmati e videointerviste dei principali protagonisti del movimento (Gropius, Kandinskij, Klee e molti altri): sempre a Dessau, all’interno del periodo della mostra, è in programma un convegno, “Bauhaus globale”, nei giorni 21/27 settembre.

Vilma Torselli

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